Trenta nuove casette per ospitare duecento gatti randagi
Il progetto del Comune di Cologno Monzese per riqualificare le colonie presenti in città.
Trenta nuove casette per ospitare duecento gatti randagi. Il progetto del Comune di Cologno Monzese per riqualificare le colonie presenti in città.
Nuova vita per le colonie feline di Cologno
Trenta nuove casette per le settanta colonie feline presenti in città, che ospitano circa duecento gatti randagi. Numeri importanti quelli annunciati dal consigliere delegato al Benessere degli animali (e capogruppo leghista in Consiglio) Mirco Angelucci, legati a un progetto che porterà alla completa sostituzione della "case" per gli amici pelosi, che saranno più belle, decorose e sicure. Il tutto grazie a un lavoro di squadra che vede protagonisti anche il sindaco Angelo Rocchi, l’assessore all’Ambiente Edoardo Macchiarulo e l’Ufficio tutela animali.
La legge stabilisce che i gatti che vivono in stato di libertà sul territorio siano protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli, prelevarli o di allontanarli dal loro habitat. Anche per prevenire eventuali azioni di malintenzionati, l’Amministrazione provvederà ad affiggere su ogni manufatto un cartello per ricordare come le casette non possano essere toccate, spostate o (a maggior ragione) vandalizzate.
Un lavoro di squadra che vede protagoniste anche le tutor volontarie
Le colonie sono affidate a delle tutor adeguatamente formate e in possesso di tesserino di riconoscimento, che si prendono cura dei gatti a titolo totalmente gratuito e volontario. Il tutto con la supervisione dell’Ats, parte attiva nella cattura, sterilizzazione, microchippatura e rimessa in colonia dei felini, garantendone sicurezza e salute.
"L’installazione di trenta cucce è una novità assoluta per il nostro Comune ed è accompagnata dall’acquisto di 280 scatole e di 14mila bustine di cibo da distribuire nelle colonie - ha sottolineato Angelucci - Sono le prime azioni di un percorso di attenzione e cura che vedrà a breve anche la stipula di una convenzione con un’oasi felina: un altro importante tassello per dare ulteriore supporto alle tutor e soprattutto ai gatti, che potranno vivere in un ambiente sano in attesa di essere adottati".
Come tra l’altro ha fatto lo stesso consigliere, che ha accolto in casa il «Conte Crosty» e il «Duca Dolcino», ex randagi e ora membri a tutti gli effetti della famiglia di Angelucci.