Tempi di attesa più brevi per mammografie, tac e risonanze magnetiche in Lombardia
Lo prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale. Il provvedimento riguarda Asst, Irccc e privati accreditati
Ancora più posti disponibili per mammografie, tac e risonanze magnetiche, allo scopo di contenere le liste d’attesa per esami di questo tipo, diventate sempre più lunghe a causa dei rallentamenti provocati dalla pandemia.
Tempi di attesa più brevi per mammografie, tac e risonanze magnetiche in Lombardia
E’ il secondo provvedimento quello preso con la delibera approvata oggi da Regione. Nel documento si chiede a Asst, Irccs e soggetti privati accreditati di aumentare le prestazioni di specialistica ambulatoriale.
Di seguito un elenco delle prestazioni strumentali di diagnostica interessate: mammografia bilaterale, diagnostica ecografica del capo e del collo, esofagogastroduodenoscopia, colonscopia con endoscopio flessibile, elettrocardiogramma dinamico, spirometria globale, eco(color)dopplergrafia degli arti superiori o inferiori o distrettuale, arteriosa o venosa, tomografia computerizzata dell'addome completo, senza e con contrasto, tomografia computerizzata del torace, senza e con contrasto, ecografia dell' addome superiore.
A novembre si erano creati 180mila posti in più
L'atto odierno segue il primo provvedimento dello scorso novembre in cui Regione Lombardia aveva già individuato, attraverso un monitoraggio effettuato dalla Direzione Generale Welfare, le 10 prestazioni ambulatoriali che avevano bisogno di accelerare i temp, ovvero: prima visita oculistica, prima visita dermatologica, eco (color) dopplergrafia cardiaca, ecografia bilaterale della mammella, ecografia addome completo, prima visita ortopedica, eco(color)doppler dei tronchi sovraaortici, prima visita cardiologica, prima visita endocrinologica/diabetologica e prima visita neurologica (neurochirurgica).
Un’iniziativa che aveva consentito di mettere a disposizione dei cittadini 180mila posti in più per accedere agli esami di cui avevano bisogno. Inoltre, una parte dei 23mila pazienti che avevano un appuntamento tra gennaio e giugno, circa 8mila, ha potuto sottoporsi agli esami già a fine gennaio.
Grazie a questa seconda delibera, ora si replica: Regione si pone l’obiettivo di riportare il volume di prestazioni erogate non solo in linea con i numeri del 2019, ma di aumentarlo del 10 percento.