Tanti auguri alla banda di Pozzuolo Martesana: compie ben 130 anni
E’ una storia che dura da tanto, tanto tempo quella della banda di Pozzuolo, la più longeva forse dell’intera Adda Martesana
Sono riusciti ad arrivare al secolo e poi ad andare avanti per oltre 30 anni. Ma adesso, a Pozzuolo Martesana, i componenti della banda hanno bisogno di rinforzi.
Tanti auguri alla banda, quest'anno sono 130
E’ una storia che dura da tanto, tanto tempo quella della banda di Pozzuolo, la più longeva forse dell’intera Adda Martesana: fondata dal maestro Giovanni Invernizzi, nel 1893, con lo spirito di aggregazione con come collante la passione, che è quella che ha tenuto insieme i compaesani per decenni, facendo superare loro addirittura due conflitti mondiali.
La data è certa, anche perché sono stati ritrovati nell’archivio storico dei documenti che lo attestavano accompagnati da diverse certificazioni: ai tempi le bande di paese dovevano ottenere l’approvazione del prefetto per la loro costituzione e l’obbligo di indossare una divisa militare durante le manifestazioni ufficiali.
Il Corpo Musicale di Pozzuolo oltre a Invernizzi è stato caodiuvato negli anni da Celeste Guerini e Antenore, seguito da Giuseppe Mazzocchi, Enrico Cantoni, Pierino Serbelloni, sostenuto con molto impegno e capacità da Tino Elemi, Raule Vittore e a tutt’oggi Eris Elemi, che è ancora il maestro.
La tradizione dei presidenti farmacisti
La banda ha avuto per tradizione come presidenti solo i farmacisti del paese tra i quali, negli anni, Carlo Caccianiga, Mario Spinelli e Armando Morandi, e dopo la sua morte il compito è passato a Francesco Morandi, ancora in carica, rompendo però la tradizione: lui infatti è ingegnere.
I consiglieri in carica per tanto tempo sono stati sempre gli stessi, che ancora oggi accompagnano la banda da generazioni: Giuseppe Cipolla, Eris Elemi, Marco Sartirana, Federico Uggenti e Margherita Varisco.
Il collante per durare così tanti anni? La passione
Hanno superato due guerre, pandemie, crisi e malattie: tutto grazie alla passione.
Sappiamo con certezza che l’elemento che ha unito e ha tenuto in vita la banda è sempre stata la passione e la voglia di stare insieme, facendo qualcosa di importante per servire il proprio paese. Io sono entrato nel gruppo perché mio padre ha semplicemente passato il testimone: lui di musica non se ne intendeva, era stonato come una campana, ma gli piaceva. Si è continuato nel corso degli anni a suonare, mossi sempre da questo sentimento, che ha permesso al corpo bandistico di attraversare ben due guerre. Hanno interrotto per brevi periodi, proprio durante le emergenze, poi si sono sempre ricostituiti.
Ha spiegato il presidente Morandi.
L'appello per cercare musicisti
I tempi sono cambiati e se prima era facile vedere un futuro, adesso i musicisti sono in difficoltà.
Non riusciamo a trovare un ricambio generazionale, i giovani sembra che non vogliano più venire a suonare nella banda del paese. Non sembrano più interessati, hanno altre priorità e vogliono svolgere attività sempre più individuali. Nella banda invece si insegna e si fortifica lo spirito di squadra, si impara grazie a insegnanti e strumenti forniti gratuitamente, a suonare qualsiasi tipo di ritmo. Non è necessario avere un talento particolare, solo tanta voglia di imparare. Vorremmo continuare a festeggiare altri 130 anni, quindi l’appello è quello, a tutti gli aspiranti musicisti, di farsi avanti.
ha proseguito il presidente.
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