Strategia innovativa per un intervento su una paziente ultranovantenne all'Asst Melegnano-Martesana
In azione una equipe multidisciplinare.

Avrebbe corso troppi rischi se fosse stata operata in anestesia generale. E così all'ospedale di Vizzolo Predabissi è stata scelta una strategia innovativa.
Intervento laparoscopico
Un intervento laparoscopico, in anestesia spinale, per salvare la vita a una paziente ultranovantenne, che avrebbe corso troppi rischi se operata in anestesia generale. L’eccezionale è stato eseguito a metà ottobre nel nosocomio dell'Asst Melegnano-Martesana di Vizzolo Predabissi. L'intervento ha visto in azione un’equipe multidisciplinare coordinata dal binomio Vailati (anestesista) e Magistro (chirurgo). La paziente di 93 anni, seguita costantemente dal team di anestesisti, chirurghi, infermieri e personale della sala operatoria, ed è stata dimessa una settimana dopo l’operazione.
Collaborazione tra chirurgia, anestesia e assistenza infermieristica
"Questo intervento – ha spiegato il dottor Vailati – può essere considerato eccezionale non tanto per la tecnica chirurgica: una colectomia destra in videolaparoscopia (i cosiddetti buchi), neanche per la tecnica anestesiologica: un’anestesia spinale, ma per la combinazione e la stretta collaborazione tra chirurgia, anestesia e assistenza infermieristica che ha portato a questo straordinario risultato"
Gli interventi laparoscopici, infatti, vengono sempre effettuati in anestesia generale, con il paziente intubato che viene risvegliato al termine dell’intervento. Quando le condizioni del paziente lo espongono a rischi elevati a causa dell'anestesia generale, occorre un’altra soluzione. La paziente ha subito l’asportazione del colon destro, per una neoplasia di una porzione dell’intestino crasso, ed è stata operata con una tecnica che consentisse di eseguire l’intervento a paziente sveglio.
Un'operazione durata due ore
Durante l’operazione durata poco meno di due ore, la paziente è stata sedata, ma collaborante, monitorata attentamente sia a livello cardiovascolare sia neurologico e respiratorio. Dopo un’osservazione in sala risveglio di poche ore, dove è stato ottimizzato il controllo del dolore attraverso un’altra tecnica di anestesia locoregionale la donna è stata trasferita in reparto. Durante la degenza non si sono presentate complicanze post-operatorie e la 93enne ha seguito un percorso di riabilitazione in corsia fino alle dimissioni.