Storie di migranti in Nuova Caledonia, l'incontro a Bussero
Un incontro di rilievo che si è svolto nell'ambito del festival World Anthropology Day Milano-Torino 2025

Una serata di approfondimento, per scoprire l'altro lato dell'emigrazione, anche attraverso fotografie e immagini. Nell’ambito del festival World Anthropology Day Milano-Torino 2025, venerdì 21 febbraio 2025, l’auditorium della biblioteca di Bussero ha ospitato la serata intitolata “Dall’Italia all’Oceania, storie di migranti italiani in Nuova Caledonia”.
Per raccontare la Nuova Caledonia
Organizzata in collaborazione con l’associazione Chiaroscuri & Altre Storie, l’iniziativa è stata condotta da Cristina Bessone, dottoranda dell’Università di Milano-Bicocca, che con immagini e parole ha portato il numeroso pubblico alla scoperta della comunità italiana che vive in questo arcipelago dell’Oceano Pacifico, la Nuova Caledonia appunto.
Ho voluto presentare un aspetto particolare dell’immigrazione italiana nel mondo. A partire dalla metà dell’Ottocento sono diverse migliaia le persone che hanno lasciato l’Italia per andare a vivere e lavorare in Nuova Caledonia. Nella mia ricerca ho rintracciato questi migranti e i loro discendenti e con questa conferenza ho voluto riportare i loro volti e le loro storie in Italia.
ha spiegato Bessone.
A partire dall'esperienza in prima persona
In otto mesi di ricerca trascorsi nel Pacifico, Bessone ha vissuto a stretto contatto con la comunità italiana caledone, svolgendo interviste, raccogliendo storie di vita e analizzando documenti di archivi famigliari e pubblici. Durante la serata tenutasi a Bussero, le immagini della Nuova Caledonia si sono alternate con le storie dei migranti, a cui hanno dato voce alcuni componenti dell’associazione Chiaroscuri. E così Marcella Brambilla, Francesco Barbagallo, Enrica Minoli e il presidente di Chiaroscuri, Leonardo Scaglioni, hanno impersonato alcuni migranti: contadini, una missionaria, una cuoca e discendenti di condannati al lavori forzati.
Uno degli scopi del festival World Anthropology Day è proprio quello di portare il frutto delle ricerche di antropologia tra il pubblico, fuori dalle aule universitarie. Ringrazio in particolare Barbara Urmacher ed Eros Gaiani, che si sono occupati della videoproiezione e dei microfoni e le associazioni Chiaroscuri & Altre Storie, Legambiente, Spazio solidale, Il Sole e la Torre di Bussero, per il sostegno dato a questa iniziativa.
ha concluso Bessone.
Gi scatti della serata


