Stop alle truffe agli anziani a Liscate: i consigli degli ex commissari di Polizia
L'Associazione Pensionati ha organizzato un incontro con alcuni esperti che hanno illustrato le principali truffe in cui si può cadere

Il presidente dell’Associazione Pensionati di Liscate Enzo Messana, ispettore di Polizia in pensione, ha organizzato un incontro presso l’auditorium della scuola media di Liscate Etty Hillesum questa mattina, venerdì 28 marzo, per allertare i cittadini, in particolare gli anziani, sulle truffe che stanno aumentando sempre di più. Al suo fianco anche due colleghi in quiescenza: Gerardo Velotto, commissario Cavaliere della Repubblica, che ha prestato servizio a Linate, e Celeste Bruno, ex commissario della Squadra mobile di Milano.
Il benvenuto del presidente Messana
L’evento ha preso inizio con il benvenuto del presidente.
Ci tenevo tanto a questo incontro, considerando che ultimamente le truffe sono in crescita esponenziale. Quando l’idea è stata promossa dai miei collaboratori e consiglieri dell’associazione, ho chiamato i miei ex colleghi che hanno dimostrato piacere nel partecipare all’incontro
Le truffe ricorrenti più ricorrenti
La parola è passata poi a Velotto
Questo incontro è volto a darvi dei consigli per farvi aprire gli occhi quando di fronte a voi si presenta un malintenzionato che vuole sapere i vostri segreti e svuotarvi il portafoglio. Al giorno d’oggi si sente di tutto, le truffe sono tantissime: al telefono, sui social media o di persona - ha esordito l’ex Cavaliere della Repubblica - Tendenzialmente le telefonate avvengono su telefoni fissi: vi possono richiedere pin e password dei vostri account per accedere ai vostri conti correnti, oppure costruiscono storie spesso drammatiche fingendosi vostri parenti che hanno urgentemente bisogno di ricevere soldi
Un altro inganno ben architettato prevede che i truffatori si presentino al vostro citofono spacciandosi per membri delle forze armate, in divisa, con un mandato di perquisizione che ovviamente non esiste. In quel caso vi consigliamo di chiedere sempre il tesserino, o, ancora meglio, di chiedere presso quale stazione prestino servizio, così da contattare direttamente la stazione in questione e chiedere se è stato realmente mandata una pattuglia al vostro indirizzo”
Occhio alle frodi telefoniche
Velotto ha proseguito esponendo altri esempi di frode, come quella del Curriculum Vitae, telefonica, che prende avvio con “Buongiorno, abbiamo ricevuto il tuo curriculum!”. In quel caso va subito riattaccata la chiamata, così come vanno bloccati i numeri che contattato su Whatsapp o i numeri che chiamano dall’estero con prefissi stranieri.
I bot informatici automatizzati
Ci sono poi le cosiddette truffe amorose di Facebook: ragazzi/e giovani che vi contattano chiedendovi dove abitate e che lavoro fate. In quel caso dall’altra parte dello schermo non ci sono persone reali, ma “bot”, cioè segreterie programmate che, in base alla risposta che digitate, rispondono automaticamente con messaggi preimpostati
ha spiegato l’ex commissario. In questo caso l’unica arma a disposizione della vittima è denunciare alla polizia, affinché venga a conoscenza del fatto e possa provare a porne fine.
Un altro raggiro adottato dai malfattori riguarda le bollette dell’elettricità: finti operatori che chiamano al telefono chiedendo il numero del contatore, per poi cambiare il contratto all’insaputa del malcapitato e addebitargli una cifra nettamente superiore a quella prevista.
Come si riconoscono i truffatori?
Bisogna acquisire la prontezza di agire subito. Questi estorsori, specialmente al telefono, hanno un tono di voce e un approccio volontariamente calmo e pacato, quasi ipnotizzante, e si mostrano gentili e amichevoli, proprio per manipolare la vittima e colpirla
ha concluso Velotto.