Stipendi ancora in ritardo, sciopero alla Siae Microelettronica di Cologno Monzese
Pochi giorni fa l'azienda aveva annunciato importanti investimenti per rilanciare il sito produttivo
Nemmeno il tempo di metabolizzare la bella notizia, rappresentata dall’annuncio di un piano di investimenti da 30 milioni di euro, che ecco arrivare la doccia fredda per i lavoratori della Siae Microelettronica di Cologno Monzese, che ieri, lunedì 30 ottobre 2023, sono scesi in sciopero per un paio di ore.
Stipendi in ritardo, sciopero alla Siae
Per il terzo mese i dipendenti dell'azienda di via Buonarroti hanno dovuto fare i conti con gli stipendi pagati in ritardo. Giovedì 26 ottobre, i vertici aziendali, i rappresentanti dei lavoratori e la stessa Amministrazione comunale (con il sindaco Stefano Zanelli e l’assessore al Lavoro Andrea Arosio) avevano partecipato a un’audizione al Pirellone, nell’ambito della Commissione Attività produttive di Regione Lombardia. In quell’occasione era arrivata la rassicurazione sul fatto che Siae fosse pronta a rilanciare il sito produttivo colognese, che rappresenta un polo tecnologicamente avanzato di sviluppo e ricerca nel campo delle comunicazioni che vede attivi oltre 600 dipendenti.
Dall'annuncio, alla doccia fredda
Poche ore dopo essere usciti dagli uffici regionali, la doccia fredda.
"Pur volendo credere al fatto che la tempistica sia stata casuale e che durante lo svolgimento dell’audizione la questione non fosse ancora nota alla direzione aziendale, riteniamo che il perdurare dei ritardi nell’erogazione degli stipendi rappresenti un elemento non noto e molto preoccupante che abbiamo segnalato alla Commissione - hanno spiegato le rappresentanze sindacali - Abbiamo chiesto un ulteriore incontro subito dopo aver ricevuto il piano industriale, promesso entro novembre, per poter definire strategie e sinergie finalizzate a sostenerlo e a monitorarne l’attuazione".
Le parole dell'assessore
Dello stesso avviso Arosio: "La mia solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici che vivono un periodo di grande incertezza e preoccupazione. L’auspicio è che il piano industriale e finanziario possa fare chiarezza ed essere il primo passo per un percorso di rilancio, condiviso con i dipendenti e garantendo i livelli occupazionali".