I timori

"Stellantis prende i soldi e poi scappa...", dall'Italia (e da Vimodrone)

L'allarme del sindacato FlmUniti Cub sulle politiche industriali del marchio

"Stellantis prende i soldi e poi scappa...", dall'Italia (e da Vimodrone)
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"Prendi i soldi e scappa... dall’Italia". Il sindacato FlmUniti Cub Milano è tornato ad accendere i riflettori sull’operazione di esternalizzazione all’estero da parte di Stellantis.

Le preoccupazioni per le sorti del call center di Vimodrone

Il marchio ex Fiat gestisce il servizio telefonico di assistenza ai clienti europei (e non solo) dalla torre direzionale di viale Martesana, dopo il suo trasferimento a Vimodrone. Il call center passato di mano alla Csc Digital da parte di Fca era finito al centro già negli anni passati delle attenzioni e dei timori della sigla, per i possibili contraccolpi sull’occupazione (nella foto una manifestazione della scorsa primavera).

"Stellantis promise che nulla sarebbe cambiato, ma alcuni mesi dopo aveva sfilato le commesse Fca per portarle in Marocco", hanno proseguito dal Cub. O meglio, la gestione delle commesse dei mercati polacco, portoghese, spagnolo, inglese, greco, francese, belga, olandese e del Lussemburgo sono state spostate a Majorel, società legata a Peugeot, di proprietà di un’azienda marocchina che opera in vari paesi tra i quali l’Albania.

Il calo dell'occupazione Stellantis in Italia

"Se nel 2000 i lavoratori Fiat in Italia erano 74.300, nel 2023 quelli Stellantis sono diventati 45mila, di cui 26mila nell’auto - hanno sottolineato dal sindacato - La maggior parte è in cassa integrazione una o due settimane al mese. Dal 2021 si sono persi 7mila posti di lavoro. Di fronte a tutto questo Stellantis, negli incontri con il Governo, ha avuto il coraggio di promettere che in Italia avrebbe raddoppiato la produzione di veicoli portandola a un milione e sta chiedendo ulteriori soldi per incentivare l’acquisto di macchine specie elettriche. Il settore auto e il suo indotto, per l’importanza che hanno sul piano della ricerca, della produzione e dell’occupazione, non possono essere cancellati in Italia".

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