Salute

Sicurezza ed efficienza: uno studio sulla somministrazione di farmaci a malati cronici

Presentato lo studio realizzato dalle dottoresse Beatrice Pantolini e Maria Risicato dell'Asst Melegnano Martesana

Sicurezza ed efficienza: uno studio sulla somministrazione di farmaci a malati cronici

La cura e l’attenzione al paziente nel suo essere individuo singolo e complesso passa anche attraverso lo studio e la corretta applicazione di protocolli e pratiche cliniche.Ne è esempio, e modello presentato e apprezzato a livello internazionale in occasione del 47° Congresso Internazionale Espen di Nutrizione Clinica che si è tenuto a Praga dal 12 al 16 settembre, il lavoro nato dalla collaborazione tra ScC Farmacia e la Uosd di Dietologia e Nutrizione Clinica della Asst di Melegnano Martesana, studio realizzato e presentato dalle dottoresse Beatrice Pantolini e Maria Risicato.

Uno studio sulla cronicità

Il progetto, denominato “Cronicità Si Cura” e promosso e finanziato da Aifa, ha come obiettivo la valutazione della terapia farmacologica dei pazienti fragili, anziani e polimorbi. Secondo le due professioniste, che in occasione del Congresso hanno presentato un poster intitolato “Standardized protocols and ongoing education are essential to reduce preventable errors in NE patients”, “nella pratica clinica, spesso la somministrazione dei farmaci nei pazienti in nutrizione enterale, specialmente in quelli portatori di Peg, avviene in modo inappropriato, non considerando le caratteristiche farmacologiche dei farmaci somministrati e la posologia. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di valutare l’impatto di un protocollo strutturato e multidisciplinare sulla sicurezza della somministrazione della terapia farmacologica nei pazienti in nutrizione entrale”.

Lo studio   ha preso in considerazione 23 pazienti in nutrizione enterale cronica e analizzato complessivamente 159 farmaci. I risultati emersi hanno rivelato come il 53% delle terapie era inizialmente gestito in modo inappropriato, soprattutto per frantumazione di compresse a rilascio modificato o mancata valutazione delle interazioni farmaco-nutriente.
Il farmacista clinico, grazie a una revisione sistematica supportata da software dedicato, ha proposto 69 alternative farmaceutiche più sicure (formulazioni liquide o dispersibili), intervento che ha portato a una riduzione dell’82% del rischio di errori terapeutici.

Sono state inoltre rilevate 85 interazioni (48 maggiori, 30 moderate, 6 minori, 1 farmaco-alimento) e segnalate 2 reazioni avverse al sistema nazionale di farmacovigilanza.

La nostra esperienza – concludono le due professioniste – dimostra che gli errori prevedibili nella gestione farmacologica dei pazienti in nutrizione enterale possono essere significativamente ridotti grazie a protocolli strutturati, collaborazione multidisciplinare ed alla formazione continua degli operatori sanitari. Questo modello migliora la sicurezza del paziente e riduce le complicanze, gli eventi avversi e le ospedalizzazioni, con beneficio clinico ed economico.