"guerra" legale

Serranda chiusa alla sala giochi entro le 19, ma il gestore scrive a... Mattarella

Chiesto l’annullamento dell’ordinanza che disciplina gli orari delle attività commerciali all’interno della città.

Serranda chiusa alla sala giochi entro le 19, ma il gestore scrive a... Mattarella
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Il Comune lo obbliga ad abbassare la serranda tutte le sere prima del tramonto, il proprietario della sala slot chiede l’intervento di... Mattarella. La società veronese Why Not Srl, proprietaria della sala giochi di via dell'Oasi, ha infatti fatto ricorso al Capo dello Stato per chiedere l’annullamento dell'ordinanza firmata dal sindaco Silvana Centurelli che disciplina gli orari di apertura e chiusura dei locali e delle attività all’interno del territorio comunale.

L'anno scorso il Tar aveva dato ragione al Comune

Secondo la legge, infatti, i singoli commercianti possono scegliere liberamente gli orari di apertura al pubblico dei loro negozi, purché all’interno dei termini indicati dalle Amministrazioni locali. E a Trezzo, per quanto riguarda le sale giochi, il sindaco ne ha disposto la chiusura tra le 19 e l’1 di notte.
Una decisione, però, che non è piaciuta ad alcuni dei diretti interessati, tra cui la N.B. Games Srl, società che fino all’anno scorso gestiva la sala slot di via dell’Oasi. E che, a marzo del 2021, aveva trascinato il Comune davanti al Tar della Lombardia per chiedere l’annullamento dell’ordinanza, in modo da effettuare la chiusura del locale a notte inoltrata. Il giudice amministrativo, in quell’occasione, aveva però respinto la richiesta, dichiarando il ricorso improcedibile. Inoltre, la sentenza ha precisato che la scelta dell’Amministrazione rispondeva a legittime esigenze legate alla tutela della salute pubblica, sostenendo come anche «il contenimento dell’orario di apertura di una sala giochi entro il limite di 8 ore giornaliere» fosse rispettoso ai principi generali del diritto.

L'appello si fa davanti a... Mattarella

Nel frattempo, il locale trezzese è passato sotto la gestione di un’altra società, la Why not Srl, con sede a Verona. Che a inizio luglio ha deciso di impugnare la sentenza facendo ricorso al Capo dello Stato: una sorta di «appello» esperibile soltanto in casi straordinari. Identica la richiesta: la revoca dell’ultima ordinanza e l’immediata sospensione dei suoi effetti.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 6 agosto 2022.

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