Crespi

Scuola Materna Sti, il Comune rivuole i locali dati in comodato quarant'anni fa

Il presidente della scuola Fabrizio Sala: "I problemi sono nati dopo il diniego a effettuare i lavori"

Scuola Materna Sti, il Comune rivuole i locali dati in comodato quarant'anni fa
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Ha meno di un anno di tempo la Scuola materna Sti di Crespi prima di lasciare i locali che ospitano un asilo dal 1881. Poi se non non vincerà il bando che il Comune di Capriate intende aprire a settembre, dovrà fare le valigie.

Stop al comodato

Meno di un anno di tempo. Poi, se l’associazione che gestisce la scuola dell’infanzia di Crespi non vincerà il bando, che il Comune intende approntare per settembre, dovrà fare le valigie. E lasciare lo spazio che il Comune ha concesso in comodato nell’ormai lontano 1985.
La spinosa questione è arrivata all’attenzione del Consiglio comunale che si è riunito venerdì della scorsa settimana. Una seduta in cui il parlamentino prima ha votato il rifiuto di adesione al Consiglio di amministrazione dell’associazione e ha richiesto al sodalizio una modifica statutaria. Poi si è espresso a favore del recesso del comodato gratuito. Una linea dura sostenuta dalla maggioranza del sindaco Cristiano Esposito.

Le motivazioni della Giunta

Diversi i motivi che hanno spinto la Giunta alla durissima presa di posizione sulla questione, mitigata solo dal fatto che il Comune richiederà gli spazi attualmente occupati dalla scuola solo dall’1 luglio 2026. Una scelta motivata dal fatto che l’asilo aveva già iscrizioni per il prossimo anno scolastico e non si voleva creare disagio alle famiglie e ai piccoli iscritti.

Sotto la lente del Comune è finita, in particolare la governance della scuola che, secondo il Comune, avrebbe modificato lo statuto cambiando le tipologie dei rappresentanti all’interno del Consiglio di amministrazione. Ma non solo. Perché il Comune ha anche sottolineato come l’Associazione Sti non sia riconosciuta e sia quindi priva di personalità giuridica cosa che, in caso di responsabilità patrimoniali chiamerebbe i membri del Cda a rispondere personalmente.

Non c’è trasparenza. C’è la volontà del Comune di disimpegnarsi per tutelare il patrimonio pubblico, e di non essere membro del Cda della scuola e chiediamo quindi di modificare lo statuto per togliere la presenza di un rappresentante del Comune.

ha osservato il sindaco trattando l’argomento in aula.

Il recesso dal comodato

La decisione di recedere dal comodato è arrivata subito dopo. In questo caso il sindaco ha sottolineato come sia stata superata la durata di trent’anni, che l’associazione non è iscritta al Runts, il Registro unico nazionale del terzo settore, e di come non siano stati eseguiti, da parte dell’associazione, la maggior parte dei 60mila euro di lavori, previsti dalla convenzione stretta con il Comune nel 2021.

La posizione della scuola

Sulla questione si è espresso anche il presidente della scuola materna Fabrizio Sala che, dopo lo svolgimento del Consiglio, ha voluto dare la sua versione dei fatti.

 

Le problematiche con l’esperienza del progetto 0-6 anni sono derivate solo dal diniego di eseguire quei lavori che avrebbero in 10 giorni adeguato i bagni, il resto era già in regola. Hanno voluto cestinare una splendida esperienza montando un caso per mettere la struttura a reddito e affidarla ad altri operatori. Mai avrei voluto vedere un’Amministrazione che per un miserabile affitto elimina questa centenaria istituzione che ha anticipato il servizio pubblico oggi indispensabile e allora nel 1881 impensabile e unico

ha osservato il presidente Sala.

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