Scuola "colabrodo": partiti i lavori a un anno dall'ordinanza del Tribunale
A Brugherio si intravede un filo di luce in fondo al tunnel per il plesso attanagliato da copiose infiltrazioni

Un pizzico di luce in fondo al tunnel per la povera (e malandata) scuola media Leonardo Da Vinci di Brugherio.
Scuola "colabrodo": lavori iniziati
Sono finalmente iniziati i lavori nel plesso di via San Giovanni Bosco in base all’ordinanza che il Tribunale di Monza aveva emesso ad agosto del 2024, per intimare alla società Seli Manutenzioni di provvedere al rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura della palestra, dell’aula di informatica e di parte dei corridoi della secondaria di primo grado. Il tutto per arginare le copiose infiltrazioni che attanagliano l’edificio, di cui alcune zone sono a oggi ancora inagibili o in parte inutilizzabili, come la palestra, off limits per le associazioni sportive.
Un anno fa l'ordinanza del Tribunale
A confermarlo è stato anche l’assessore ai Lavori pubblici e al Patrimonio Massimiliano Balconi, che ha comunque specificato come gli interventi edili in questione saranno solo "parziali e legati al provvedimento del Tribunale". Se tutto dovesse andare come previsto, a settembre gli studenti e il personale dovrebbero trovare una situazione diversa (e migliore) rispetto a quella lasciata alle spalle a giugno.
Un mese prima, a maggio, in sala consiliare, l’Amministrazione comunale aveva voluto incontrare le famiglie dei ragazzi che frequentano la Leonardo Da Vinci o che varcheranno per la prima volta la soglia dell’edificio con l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026.
L’obiettivo del Municipio era di illustrare loro lo stato dell’arte di un cantiere di riqualificazione iniziato male e finito peggio e la stratificazione di procedimenti civili ancora pendenti e le ordinanze del Tribunale per far eseguire le manutenzioni urgenti alle quali la Seli Manutenzioni (azienda monzese responsabile dell’intervento di efficientamento energetico) non aveva ottemperato.
Sullo sfondo, ultima in ordine di tempo, ma non per importanza, la decisione dell’Amministrazione di nominare un avvocato per portare la questione del cantiere «colabrodo» di via San Giovanni Bosco direttamente all’attenzione della Procura di Monza.
Il problematico cantiere di restyling
A metà luglio Villa Fiorita ha nominato un nuovo tecnico con funzione di direttore dei lavori, che avrà poi il compito di redarre il certificato di regolare esecuzione dei lavori. La palestra, l’aula d’informatica e i corridoi sono i punti in cui si verificano le pesanti infiltrazioni, nonostante il plesso sia stato oggetto di un cantiere molto oneroso, da 3,2 milioni di euro, per l’efficientamento energetico, sotto l’Amministrazione Troiano. Il tutto sfruttando un aiuto economico da parte di Regione Lombardia: il 30% dell’importo a fondo perduto, il 40% da restituire a tasso zero e la restante quota a carico del Municipio, accedendo anche all’aiuto da parte del Gse, il Gestore dei servizi energetici.
Il lungo braccio di ferro legale
Proprio sui risultati finali dello stesso cantiere è in corso da anni un braccio di ferro legale tra il Municipio e l’operatore, nell’ambito del quale è stata emessa l’ordinanza dello scorso anno, su input e richiesta dell’Amministrazione Assi.