Scoprì un tumore e di essere incinta: la storia di Elisabetta Socci raccontata dal marito
Nell'ambito degli incontri per la Quaresima, la parrocchia di Melzo ha raccontato la storia di vita e di amore di una famiglia

Mercoledì 9 aprile la comunità pastorale San Francesco di Melzo ha proposto la testimonianza di Matteo Grotti, marito di Elisabetta Socci: una storia di speranza più forte della morte.
Elisabetta è morta il 31 luglio 2022, lasciando il marito e la figlia Cecilia di soli nove mesi. Dopo due anni, simbolicamente nello stesso giorno, Matteo ha fondato l’associazione “Bettanelcuore” per fornire sostegno psicologico, economico e legale a persone malate e non solo.
La storia di Elisabetta
Elisabetta Socci scopre di avere un nodulo al seno; si tratta di un tumore maligno difficilmente curabile. Mezz’ora dopo, tornata a casa, fa il test di gravidanza e si accorge di essere incinta.
Elisa (come la chiama spesso Matteo) non perde mai la speranza, inizia un ciclo di cure che non compromettano la gravidanza e riesce a partorire la figlia tanto desiderata.
Matteo sta a fianco della moglie per tutti i mesi della malattia, in quella che è diventata la loro battaglia perché, come diceva Elisa, “finchè stiamo insieme c’è speranza”. Ogni cosa che i coniugi potevano fare, l’hanno fatta insieme con l’aiuto dei medici; ma alla fine Elisabetta si spegne il 31 luglio 2022.
La nascita dell’associazione
Il 31 luglio 2024, a due anni dalla scomparsa della moglie, Matteo Grotti con alcuni amici fonda Betta nel cuore. Grazie a questa Elisabetta vive ancora nell’associazione che incarna tutto quello che era lei.
Non è finita quando sembra finita, e con la mia associazione voglio dire che non è finita nemmeno quando finisce. Dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio
ha aggiunto Matteo Grotti.
L’articolo completo sul giornale in edicola e online da sabato 12 aprile

Matteo Grotti
