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Scoperta incredibile: tracce di Leonardo da Vinci al Castello Visconteo di Cassano d’Adda

Gli esperti: "All’interno di due sale, in alcune partiture più antiche, vediamo dei festoni con nastri di colore rosso, tralci e rami verdi, come quelli che si vedono a lato del Cenacolo"

Scoperta incredibile: tracce di Leonardo da Vinci al Castello Visconteo di Cassano d’Adda

Leonardo da Vinci non ha vissuto a Cassano, ma l’area del fiume Adda è legata a lui per via degli studi idraulici che condusse in zona durante i suoi soggiorni milanesi.

da Vinci aveva un legame particolare con l’Adda

Leonardo da Vinci con il Salaì (Gian Giacomo Caprotti, pittore italiano, suo allievo prediletto) e il matematico Luca Pacioli soggiornò a Vaprio d’Adda. E ora tracce del suo passaggio sono emerse al Castello Visconteo: una scoperta incredibile illustrata durante una serata speciale intitolata “Intrecci vinciani” svoltasi giovedì sera all’ex fortezza di piazza Perrucchetti.

La rivelazione dei tratti di uno dei più grandi geni dell’umanità è arrivata nei mesi scorsi a vent’anni di distanza dalla ristrutturazione degli affreschi.

Inizialmente non ci avevamo fatto caso. Io e mia moglie, Dahlia Di Pietrantonio, amiamo girare per musei e visitare luoghi storici. Così a Casa degli Atellani, già Vigna di Leonardo (praticamente la casa dove visse nel suo soggiorno a Milano regalatagli da Ludovico il Moro, duca sforzesco, ndr), a Santa Maria delle Grazie, nei pressi del Cenacolo e al Castello Sforzesco, presso la Sala delle Asse, abbiamo notato che ci sono “nodi” assimilabili a quelli che rinvenuti nella sala ducale. La mia consorte, diplomata al liceo classico e appassionata di arte ha avuto le prime intuizioni e da lì abbiamo deciso di approfondire

ha spiegato il proprietario Valerio Laboni.

Un’illuminazione tardiva, ma fondamentale. La coppia si è quindi rivolta a chi gestisce il Castello e organizza gli eventi, Francesca Bellini, che ha contattato due esperti del settore: Claudio Giorgione, del Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, e Luca Tosi , conservatore del Castello Sforzesco.

Anche loro hanno notato delle somiglianze tra le opere di Leonardo e gli affreschi nelle nostre sale. Molti elementi richiamano il tratto del grande maestro ma, senza qualcosa di bibliografico o di scritto, è impossibile affermarlo con sicurezza. Sappiamo però del suo passaggio a Cassano grazie a delle stampe e a dei disegni. Visto che questa era la casa dei suoi “titolari”, perché lavorava per Ludovico Il Moro e per gli Sforza, è presumibile che sia stato al Castello. Se poi abbia lasciato un segno che potrebbe essere questo, noi ce lo auguriamo, però è ovvio che chi è serio non si permetterebbe mai di darne la certezza

ha proseguito Laboni.

Cassano d’Adda è fortemente legato a da Vinci. Già nel marzo 2019, ad esempio, la passeggiata turistico gastronomica Paciada organizzata dal Gruppo guide, è stata pensata con un itinerario dedicato a Leonardo, di cui quell’anno si celebrava il cinquecentesimo anniversario della morte. Sul finire del ‘400, infatti, l’artista soggiornò proprio nel territorio dell’Adda-Martesana, sovrintendendo alla costruzione di numerose opere architettoniche e ingegneristiche, realizzando anche numerosi dipinti e scritti.

Echi del maestro nell’ex fortezza

Giorgione e Tosi hanno spiegato il genio del grande maestro che fu scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, matematico, anatomista, botanico, musicista, geologo, ingegnere, inventore e progettista.

Ha studiato intrecci decorativi sul tema delle forme geometriche che vanno a intersecarsi formando un motivo sequenziale di nodi. L’intreccio del nodo segna un filo nella vita e nella carriera di Leonardo da Vinci. Questo tema si interseca con le connessioni ducali e i rapporti con i conti. Un altro soggetto è la catena con anelli che si uniscono e incrociano formando pattern simili ma variabili.

I due esperti hanno parlato di fronte a una platea di oltre cento spettatori tra cui la Giunta e diversi personaggi noti dell’Adda Martesana.

Ero già a conoscenza del fatto che il Castello di Cassano è un contenitore medievale con affreschi del 300. Qui, all’interno di due sale, in alcune partiture più antiche, vediamo dei festoni, che sembrano quasi degli uncini, con nastri di colore rosso, tralci e rami verdi, come quelli che si vedono a lato del Cenacolo. C’è poi lo stemma di Francesco II Sforza risalente al 1535 circa

ha aggiunto Tosi.

Il servizio completo nell’edizione della Gazzetta dell’Adda in edicola e nell’edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 4 ottobre 2025.