lutto

Scomparsa di Luca Sinigaglia, il cordoglio del sindaco Antonio Fusè

"Lo ricorderemo nei dovuti modi, anche istituzionali. Ora rispettiamo il dolore della famiglia"

Scomparsa di Luca Sinigaglia, il cordoglio del sindaco Antonio Fusè
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La scomparsa di Luca Sinigaglia, l'alpinista eroe che ha perso la vita in Kirghizistan per salvare una collega in difficoltà, ha sconvolto la comunità di Melzo, dove risiedeva. Nelle scorse ore anche il sindaco Antonio Fusè ha fatto arrivare il proprio messaggio di cordoglio a nome dell'intera cittadinanza.

La salita al Peak Pobeda e il tentativo di salvataggio

Un alpinista esperto come lui era sicuramente consapevole del rischio che correva, ma non ha esitato: non ha voltato le spalle a un’amica in difficoltà ed è tornato verso la cima del Pobeda Peak per effettuare un soccorso a 7mila metri d’altezza.
Luca Sinigaglia è morto da eroe, mettendo a rischio se stesso per soccorrere una persona in difficoltà, l’alpinista russa Natalia Nagovitsyna che, come lui, stava affrontando la scalata di uno dei monti più alti dell’ex Urss, in Kirghizistan. La tragica scomparsa del 50enne melzese è avvenuta a cavallo di Ferragosto e proprio il 15 del mese è stata data la notizia del decesso alla sorella, Patrizia, l’ultima familiare ad aver avuto comunicazioni con lui.
Sinigaglia era partito dall’Italia a metà luglio e meno di un mese fa aveva già scalato il Pik Lenin, una delle cinque vette «Snow Leopard»: si tratta di cime nell’ex Urss che superano i settemila metri di altezza e gli alpinisti che riescono a conquistarle tutte ottengono il prestigioso riconoscimento di «Leopardo delle nevi». Questo l’obiettivo del melzese che il 13 agosto ha iniziato la risalita verso Pik Pobeda, 7.439 metri, l’ultima montagna che gli restava da conquistare.

Il cordoglio di Fusè

Ecco il messaggio del primo cittadino:

Carissimi, come già evidenziato nei giorni scorsi dagli organi di stampa e Tg nazionali e regionali, il nostro concittadino Luca Sinigaglia è rimasto vittima di un incidente in alta montagna nel Paese del Kirghizistan. Questo non è passato inosservato per il fatto che ciò è accaduto nel tentativo estremo di Luca di soccorrere una collega russa, vittima di una rovinosa caduta che le aveva causato la frattura di una gamba e che successivamente è stata dichiarata morta.

L'obiettivo primario adesso è quello di riportare la salma di Luca in Italia dal papà, dalla sorella e dal fratello, per poi assicurare una degna sepoltura. Purtroppo, le ultime notizie ci dicono che le autorità di quel Paese hanno deciso di interrompere le attività di recupero a causa delle condizioni meteo avverse e per l'altitudine che rende tutto molto complicato.

In questo momento desidero esprimere a nome di tutta la città sentimenti di sincera e commossa vicinanza alla famiglia con la quale sono in stretto contatto per i vari aggiornamenti della situazione gestita dai famigliari tramite l'Ambasciata e l'unità di crisi della Farnesina a cui aggiungo la Prefettura di Milano con la quale mantengo costanti contatti.

Le proposte per ricordare lo scalatore

Fusè ha poi aperto la porta a ricordare Sinigaglia con qualche iniziativa specifica:

Mi arrivano diverse proposte per ricordare Luca anche con segni concreti e assicuro che lo ricorderemo nei dovuti modi, anche istituzionali.

Ora rispettiamo il dolore della famiglia che con grande dignità sta affrontando questa situazione drammatica e con la quale ci sentiamo uniti nel cordoglio e nell'affetto con tutta la comunità di Melzo, nell'attesa di avere notizie certe rispetto al rimpatrio della salma di Luca.

Preciso altresì che qualsiasi azione di tipo commemorativo o altro per ovvie motivazioni andrà concordata con la famiglia stessa.

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