Riparte il difficile cantiere di Villa Torri: salvo il finanziamento da 500mila euro
Buone notizie sul fronte dell'intervento di ristrutturazione della storica dimora di proprietà del Comune di Vimodrone

Il contesto generale non è certo dei più rosei. Eppure, in piena estate, sono arrivate due buone notizie per quanto riguarda il difficile cantiere di ristrutturazione di Villa Torri: la prima è che il Comune di Vimodrone è riuscito ad assegnare il resto degli ingenti lavori per il lotto A a un’altra azienda edile con sede a Roma, che era arrivata seconda in occasione delle selezione lanciata dall’ente agli inizi del 2022. La seconda, invece, è che (nonostante i pesanti ritardi) Regione Lombardia ha confermato il mantenimento del cofinanziamento da mezzo milione di euro, spostando il termine ultimo per il collaudo delle opere al 31 gennaio 2026 (la data iniziale era fissata al 30 aprile di quest’anno).
Il cantiere di Villa Torri passa di mano a un'altra azienda
A completare il restyling del piano terra della storica dimora di via Sant’Ambrogio sarà il Consorzio Stabile Opera Scarl, operatore subentrato ad Arcart Srl. Con quest’ultima l’Amministrazione, a febbraio, aveva rescisso, per grave inadempimento, il contratto da circa un milione di euro, che poi era arrivato a toccare quota 1,5 milioni.
Il difficile interventi e i diversi intoppi
Che il cantiere non fosse di facile gestione, infatti, era emerso sin da subito, tra blocchi dei lavori (più o meno lunghi), varianti al progetto richieste e ottenute, indicazioni praticamente quotidiane della Soprintendenza, imprevisti in corso d’opera e richieste da parte della società di rivedere al rialzo l’ammontare della commessa, alla luce dell’aumento dei costi delle materie prime.
La parola fine a questo infinito tira e molla è stata pronunciata nei giorni scorsi dall’Ufficio tecnico che, dopo aver "licenziato" Arcart, ha assegnato il cantiere rimasto fermo con le quattro frecce al consorzio romano, che potrà contare su una associata di Torino, per un valore di quasi 600mila euro.
Basti pensare che alla data del 17 gennaio 2025, nonostante fosse decorso il 90% del tempo contrattuale, risultava eseguito solo il 34% dei lavori. Da quella data, di fatto, il Municipio non ha più trovato alcun operaio all’interno del cantiere, che era stato dichiarato formalmente inattivo. Ora il nuovo termine per il completamento della commessa è fissato al 31 dicembre, con quattro mesi di lavoro.
Un progetto che arriva da lontano
Il fabbricato, composto da tre corpi realizzati in epoche differenti, si presentava, prima del restauro conservativo del 2005-2008, come un rudere. Al momento si stava intervenendo sul lotto A, al piano terra, per creare una sala istituzionale (anche per i matrimoni) che si affacciasse sul retrostante Parco Torri e sistemare il cortile interno della dimora nella quale si trova una magnolia di duecento anni.
Per il primo edificio, quello a nord verso il Parco Torri, il progetto prevede la costruzione di un corpo ex novo destinato ai bagni, realizzato internamente alle murature perimetrali esistenti, che saranno consolidate. Il secondo corpo, a ovest del cortile interno, che risale alla seconda metà del XX secolo, vedrà la demolizione di una porzione al fine di ampliare leggermente il collegamento pedonale tra il cortile della villa e il lotto confinante con la via Poverello d’Assisi. Nel corpo che si affaccia su via Sant’Ambrogio e a ovest, invece, sono previsti due locali ristoro che l’Amministrazione comunale vorrebbe adibire a caffè letterario.
Al netto di eventuali nuovi "ritocchi" al computo economico, la riqualificazione e contestuale apertura al pubblico di Villa Torri verrà a costare circa 3,5 milioni di euro, comprensivi anche degli interventi eseguiti una decina di anni fa. Ma, vista la situazione, la prudenza è d’obbligo.