Rimandata la realizzazione della nuova rotonda per salvare i platani

Che fine hanno fatto le due rotonde che sarebbero dovute sorgere in via Martiri della Libertà a Melzo? In molti si stanno ponendo questa domanda dopo che l’Amministrazione aveva annunciato i cantieri legati agli interventi connessi alla riqualificazione delle aree ex Galbani in zona stazione. Stavolta i ritardi non sono legati a "intoppi" o a "problematiche", ma a precise scelte politiche.

Rotonda rinviata per salvare i platani

In particolare per quanto concerne la rotatoria tra via Martiri della Libertà e via Vittorio Veneto, di fronte al cinema Arcadia, destinata a diventare uno degli snodi fondamentali della viabilità di questa zona di Melzo. Da qui, infatti, accederanno non solo coloro che percorrono via Martiri della Libertà, ma sarà lo sbocco anche per i residenti del nuovo quartiere di via Cavour fronte stazione, che passeranno dal quartiere Veneto per riprendere l’arteria principale di Melzo.

"La rotonda che attualmente appare tracciata in terra è stata oggetto di un test finalizzato a verificare i percorsi degli autobus salvaguardando tutti i platani esistenti", ha spiegato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Lino Ladini. Perché il primo disegno progettuale della rotatoria, proposto dal privato che ha in carico i lavori di urbanizzazione, prevedeva l’abbattimento di alcune delle piante esistenti. Una proposta bocciata dall’Amministrazione.

"Abbiamo chiesto di modificare il progetto e abbiamo trovato la positiva disponibilità di tutte le parti coinvolte: progettista, impresa e Autoguidovie - ha aggiunto - Terminati i testi e verificata la possibilità di una nuova rotonda “ovale” si potrà procedere con i lavori che dovrebbero partire nella prima metà di settembre".

Intanto, però, il cantiere non è rimasto fermo, ma si è lavorato al parchetto di piazza Duca d’Aosta che è stato modificato in vista proprio della nuova viabilità di connessione con la seconda rotonda che sarà realizzata all’incrocio tra via Martiri della Libertà e il sottopasso di Villafranca del Penedès.