Risanato il deficit registrato due anni fa

Rette dell’Rsa Marchesi a Inzago, arrivano i ristori alle famiglie

Diverse novità: è arrivato il direttore generale a tempo pieno e riaprirà il centro prelievi

Rette dell’Rsa Marchesi a Inzago, arrivano i ristori alle famiglie
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Tempo di importanti (e positivi) cambiamenti alla Fondazione ospedale Marchesi di Inzago, che guarda al futuro con maggiore serenità (anche economica).

Tante novità

La prima buona notizia è che il deficit registrato nel 2021, di 350mila euro, è stato ripianato e ora il bilancio è in pareggio. Per arrivare a sanare il "buco", dovuto a rimborsi regionali inferiori rispetto al previsto, lavori eccezionali e impossibilità di riempire i posti letto, il Consiglio di indirizzo aveva deliberato l’aumento delle rette di Centro diurno e Rsa (Residenza sanitaria assistenziale).

L’anno scorso, quindi, si era registrato un incremento del 10% portando il costo da 80,50 euro a 88,50, promettendo però di effettuare dei ristori in caso di contributi. E così è stato, come ha spiegato la presidente Marta Mura:

Sono arrivati 41mila euro (rimborso statale per i rincari energetici), che verranno restituiti alle famiglie degli ospiti. Stiamo definendo i criteri di assegnazione. Probabilmente suddivideremo la cifra tra chi ha subìto l’aumento andando a scalare l’importo dalla retta di aprile o maggio. Ci eravamo impegnati a intervenire nel caso di indennizzi, e così faremo.

Conti in salute, sollievo nei pagamenti e un nuovo direttore generale. Dal 15 gennaio, infatti, il dottor Alessandro Giudici ha preso il posto di Andrea Scuratti, che in servizio part time in condivisione con Gorgonzola. Il nuovo arrivato, invece, si dedicherà a tempo pieno all’ente che comprende Rsa, Centro diurno, assistenza domiciliare e ambulatori.

Riaprirà il centro prelievi

Il centro prelievi è stato chiuso nel dicembre 2023, ma ci sono buone speranze che riapra, come ha spiegato Mura:

Abbiamo stretto un accordo con il Lam di Cassano. Finiti i tempi tecnici per le autorizzazioni, dovremmo poter riaprire entro aprile con le stesse modalità di prima: tre giorni alla settimana per 30 persone in ognuna delle date previste. Il servizio era utile alla cittadinanza e all’Rsa, perché ad esempio permetteva di effettuare un prelievo a un ospite la mattina e avere poco dopo i risultati. Siano felici di poterlo ridare al paese.

L’accordo sperimentale con la realtà cassanese durerà un anno e prevede la possibilità di estenderlo anche ai poliambulatori.

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