Quando l'arte supera l'autismo, una mostra a Cernusco sul Naviglio
Alla Casa dei Gigli i ragazzi si sono raccontati attraverso uno stupefacente e imprevedibile percorso fatto di elaborazione e utilizzo dei materiali
L'arte come mezzo di espressione di sé. A maggior ragione quando l'artista è nello spettro autistico: il quadro diventa allora un pertugio per un viaggio nella sua personalità e per creare un canale di comunicazione. Alla casa dei Gigli del Campo di via Buonarroti a Cernusco sul Naviglio è stata allestita un'esposizione creata dai ragazzi che frequentano la struttura.
Uno sguardo oltre l'autismo
L'esposizione ha come titolo "Raccontarsi è un'arte" ed è allestita nella sede di via Buonarroti 37 dell'associazione I Gigli del Campo che dal 2013 si occupa di minori autistici, nella gestione del tempo libero e nel supporto alla transizione alla vita adulta.
L'utilizzo dell'arte come forma di terapia e comunicazione è avvenuto grazie all'associazione Artis, che ha seguito i ragazzi nel loro percorso. Così Lucia Forneris, artista membro di Artis:
Abbiamo fatto sperimentare ai ragazzi diverse tecniche, come l'acquerello o il pastello. Dopo avere constatato come ciascuno di loro utilizzava lo stesso strumento in modi totalmente diversi, ci siamo soffermati sulla carta.
Le opere d'arte
Chiara, Giulia, Enrico, Stefano, Flavio e Yari, i frequentatori della Casa dei Gigli, si sono così cimentati con diversi fogli. Yari li strappava, riducendoli in coriandoli colorati. La sua opera è dunque un'esplosione di creatività e colori. Stefano li ha arrotolati generando così un elaborato tridimensionale che trascina il fruitore all'interno dell'opera stessa, generando un canale di comunicazione.
Anche Chiara strappava i fogli colorati, ma in modo diverso, a strisce. Ha dato vita a delle quinte che propongono scenari a più livelli, quasi illusionistici. Poi c'è Giulia che invece ha praticato delle aperture, che esprimono il suo istinto di andare oltre. Enrico invece ha optato per piccoli praticati fori con cura e precisione, come a dare vita a un cielo stellato. Flavio infine ha piegato piccole striscioline producendo una sorta di labirinto di scale impossibili.
Osservare la bellezza
Si è detto emozionato Luca Scarfoni, padre di Giulia e membro dell'associazione
L'autismo è un fortino. Siamo abituati a vedere i nostri figli in un certo modo e poi, come per incanto, attraverso queste opere abbiamo trovato un canale di comunicazione in più che ci ha rivelato inaspettate sfaccettature della loro personalità e del loro sviluppo
Anche l'osservarli all'opera è stata un'esperienza quasi artistica. Così Monica Foieni, madre di Giulia e presidente del sodalizio
Ogni attività che proponiamo nasce con il desiderio di far emergere la bellezza e l'unicità dei nostri ragazzi, guardandoli e lasciandosi conquistare dal valore e dal bene che innanzitutto sono. I ragazzi autistici che accogliamo alla Casa dei Gigli fanno fatica a raccontarsi. Preferiscono la concretezza, ciò che si può sperimentare, vedere, toccare rispetto alle parole e ai ragionamenti.
Per questo abbiamo provato a seguire una nuova strada per raccontarli: un laboratorio d'arte, un percorso fatto di esperienze sensoriali, di tecniche, segni e gesti guidati dall'esperienza e dalla sensibilità degli educatori e delle arteterapeute.
L'iniziativa si inseriva tra le molteplici che si sono svolte in città nell'ambito della Civil week.
Open day alla Casa dei Gigli