Il presidio

Protesta dei lavoratori davanti all'Ikea di Carugate: "Difendiamo i nostri diritti"

La manifestazione organizzata dal sindacato FlaicaUniti-Cub è in programma per sabato 14 gennaio 2023

Protesta dei lavoratori davanti all'Ikea di Carugate: "Difendiamo i nostri diritti"
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Un presidio di protesta organizzato dal sindacato FlaicaUniti-Cub davanti alle porte d'ingresso del punto vendita e "quartier generale" di Ikea a Carugate, in programma sabato 14 gennaio 2023, a partire dalle 10, per contestare la scelta dell'azienda di non far sedere al tavolo delle trattative proprio la stessa sigla, nonostante sia la terza per numero di iscritti.

La condanna per condotta antisindacale

Pochi mesi fa, il 29 giugno 2022, "la multinazionale dell'arredamento è stata condannata per 'condotta antisindacale' proprio per per aver escluso FlaicaUniti-Cub dalle trattative nazionali per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.

Il giudice del Tribunale di Milano, riprendendo la pronuncia della Corte costituzionale del 2013, ha chiarito che il datore di lavoro deve scegliere i propri interlocutori sindacali in base alla loro effettiva rappresentatività e, pertanto, non può escludere le organizzazioni sindacali che difendono in maniera intransigente i diritti dei lavoratori se queste hanno effettivo consenso.

Queste le parole inserite dal sindacato organizzatore del presidio di sabato nel loro volantino, che verrà distribuito ai clienti.

"Ai tavoli di trattativa vengono invitate solo Cgil, Cisl e Uil"

Ikea di fatto decide di invitare alle trattative per il rinnovo del contratto solo Cgil, Cisl e Uil.

Ci esclude anche se siamo il terzo sindacato per consistenza di iscritti all’interno dell’intera azienda. Questo viene fatto perché il nostro modo di fare sindacato vuole riportare al centro il protagonismo dei lavoratori, liberandolo dallo spirito corporativista che si sta affermando sempre più negli anni. I lavoratori non sono più disposti a essere oggetto di attacchi economici: continuano a nominarci come risorse, ma ci trattano agli effetti come i peggiori costi. A fronte di ciò, abbiamo elaborato una piattaforma rivendicativa che pone al centro la dignità del lavoratore, la sua piena cittadinanza democratica nei luoghi di lavoro e una equa ridistribuzione della ricchezza prodotta. Crediamo inoltre che il Cia debba essere applicato a tutte le lavoratrici e i lavoratori direttamente o indirettamente impiegati da Ikea e operanti nelle sue strutture, così da eliminare ingiuste differenziazioni e esternalizzazioni selvagge.

Così hanno proseguito dal sindacato promotore del presidio che si terrà nel weekend, che ha poi invitato i clienti a "solidarizzare con la protesta".

La battaglia in Tribunale cambia sede

Dagli aumenti salariali a maggiori diritti, dalla riduzione della flessibilità alla democrazia in azienda. Queste le richieste che la sigla sta portando avanti, rivendicando la scelta di trascinare in Tribunale Ikea. Ma la battaglia nelle aule non è finita.

Ikea ha impugnato il decreto del Tribunale di Milano, sostenendo che la causa doveva essere promossa in un altro Tribunale, quello di Monza, ottenendo la dichiarazione di "incompetenza territoriale". Tutto ciò, comunque, non ci ferma. Abbiamo già ripresentato il ricorso per condotta antisindacale al Tribunale di Monza e saremo sotto la sede centrale di Ikea per rivendicare il diritto alla democrazia nei luoghi di lavoro, il diritto a un rinnovo del contratto integrativo che migliori le condizioni di lavoro, ridistribuendo tra i propri dipendenti quegli enormi profitti che l'azienda ha sempre continuato a generare.

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