Prosegue lo stato di agitazione di Azienda Speciale Futura a Pioltello: "Ci hanno lasciato al tavolo"
Dopo il secondo confronto con l'Amministrazione Comunale, i lavoratori non intendono fermarsi nella richiesta di aumenti salariali.
Giovedì 9 marzo 2023, si è svolta l'assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza nella cornice del teatro Schuster di via Aldo Moro a Pioltello da parte delle lavoratrici di Azienda Speciale Futura che chiedono riconoscimenti e migliori condizioni economiche.
Tentativi di dialogo
Il primo incontro di confronto si è svolto lo scorso gennaio, si sono contrapposti da una parte il sindacato Sial Cobas e la Rsu dei lavoratori e dall’altra la direzione di Azienda Speciale Futura e i rappresentanti dell'Amministrazione comunale. Giovedì invece è avvenuta la seconda richiesta di dialogo, che si è conclusa anch’essa con un esito differente da quello auspicato dal personale.
Come lavoratrici di Azienda Speciale Futura siamo in stato di agitazione e stiamo da tempo avanzando richieste di miglioramenti salariali ad Azienda e Comune di Pioltello. Basta risparmiare su salari e servizi educativi! Si gioca il futuro della comunità!
hanno detto le lavoratrici di Futura.
Una richiesta di ascolto
Le richieste della lavoratrici sono esplicite da tempo. C’è la necessità di aumenti salariali e nuovi contratti che tengano presente quanto il lavoro delle educatrici sia legato alla qualità del servizio offerto. Si sta verificando turnover e abbandono da parte di figure, anche storiche, verso una retribuzione più dignitosa (come quella del contratto Enti Locali). Dovrebbero ricevere attenzione per far sì che Pioltello non perda un pezzo della sua storia e non lasci decadere relazioni importanti.
ha spiegato Beatrice Valla di Sial Cobas.
"Siamo stanche di non essere considerate"
La passione e la dedizione con cui svolgiamo il nostro lavoro non bastano. Vogliamo portare alla luce la nostra situazione e quella del sociale in generale. Siamo esternalizzate e nonostante il nostro sia un lavoro pubblico abbiamo un contratto da privato sociale. Il nostro è un servizio indispensabile, crediamo nel valore delle educatrici ma siamo sempre più stanche di non essere considerate.
hanno concluso le lavoratrici.
Durante l'assemblea sono intervenuti anche Marco Bersani di Attac Italia e Davide Caselli, sociologo dell’Università di Bergamo.