Posata la pietra d’inciampo per Gioachino Teruzzi a Brugherio
Una intera giornata per conoscere chi era e la sua storia, anche attraverso dieci sue lettere inviate alla famiglia
Non è stata una semplice cerimonia di posa della pietra d’inciampo dedicata a Gioachino Teruzzi a ottant'anni dalla sua morte, ma una intera giornata, quella della Giornata della memoria per conoscere chi era e la sua storia.
Manifestazione a Brugherio
I suoi carteggi sono stati letti dai ragazzi degli istituti brugheresi, dall’attore Peppino Pozzebon e dalle parenti Regina Paola e Isabella.
La giornata si è sviluppata tra il parco Miglio, dove la pietra è stata deposta e la sala consiliare del Municipio in cui si sono esibiti gli studenti e a cui il sindaco Roberto Assi si è rivolto in apertura:
Imparate, studiate, affinché davvero non accada più quello che ricordiamo oggi, altrimenti le giornate come queste non servono a nulla. A dir la verità, non ha mai smesso di succedere, semplicemente non più nelle nostre vie e città, ma a casa di qualcun altro.
A metà strada tra i due luoghi c'è lo spazio in via De Gasperi 32 che ospita una mostra sul campo di transito di Bolzano, allestita dal gruppo Alpini di Brugherio e aperta fino a domani, domenica 28 gennaio 2024, alle 19.
Gioachino Teruzzi, nato a Brugherio il 21 giugno 1913 e proprietario di una piccola bottega di parrucchiere, viene richiamato alle armi nel 1940. Dopo l'armistizio, il 12 settembre 1943 è catturato dai tedeschi a Gradisca d'Isonzo, Gorizia, e deportato in Germania, prima nello Stalag III A di Luckenwalde e poi nello Stalag III B di Fustemberg, vicino a Berlino, con il numero di matricola 308243.
Ammalatosi di Tbc polmonare, a fine marzo del 1944 è ricoverato nell'ospedale di Berlino, per essere poi trasferito il 5 ottobre nello Stalag IV B a Muhlberg e successivamente trasportato nell'infermeria del campo di Zeithain. Muore la mattina del 7 dicembre 1944 e viene sepolto nel cimitero italiano del campo di Zeithain. Nel 1992 la sua salma è traslata al cimitero di Brugherio.
La pietra d’inciampo che sarà posata l’anno prossimo invece, sarà dedicata a Vittorio Borgonovo, un altro soldato brugherese morto anche lui nel campo di prigionia di Zeithain.