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Ponte San Michele e ponte di Trezzo: si cercano soluzioni per superare l'Adda

Varie le ipotesi messe in campo per realizzare nuove strutture

Ponte San Michele e ponte di Trezzo: si cercano soluzioni per superare l'Adda
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Due situazioni diverse ma analoghe per superare l'Adda. Sono quelle del ponte San Michele a Paderno e di quello tra Trezzo e Capriate. In entrambi i casi si cercano soluzioni per realizzare nuove strutture.

Ponte San Michele

Sulla questione che riguarda il ponte San Michele di Paderno si è espresso il consigliere regionale della Lega Mauro Piazza.

Come rappresentante politico e istituzionale del territorio non posso che rimarcare la posizione espressa nelle sedi deputate da parte di Regione: Regione Lombardia ha espresso una posizione chiara e determinata riguardo alla realizzazione del nuovo ponte sull'Adda, tra Paderno d'Adda e Calusco d'Adda. La soluzione preferita è quella che prevede la costruzione di un ponte stradale e ferroviario parallelo all'attuale ponte San Michele (c.d. soluzione uno), al fine di mantenere invariati gli attuali tracciati, sia stradale che ferroviario. Questo approccio evita problematiche legate ai costi non sostenibili, ai disagi, al consumo di suolo e all'impatto paesaggistico. Per quanto riguarda le preoccupazioni relative alla viabilità di contorno che verrebbe generata dal nuovo ponte, si prevede che una volta individuata la soluzione definitiva, sia svolto uno studio puntuale del traffico, integrando dati provenienti da studi precedenti e tenendo conto delle indicazioni della Provincia di Lecco. Sulla base dei risultati dello studio del traffico, saranno determinate le opere necessarie per garantire il corretto funzionamento della viabilità circostante. Alcune di queste opere sono già state individuate e saranno oggetto di discussione nel tavolo di coordinamento tra Rfi, Regione Lombardia e le province coinvolte. Se necessario, per un periodo transitorio, nelle more della realizzazione delle opere viabilistiche, si potrà valutare di mantenere le limitazioni al traffico sul ponte San Michele analoghe a quelle in attualmente corso, per garantire un flusso veicolare simile a quello attuale. Questo approccio assicura che la funzione fondamentale del tracciato ferroviario venga preservata, evitando disagi significativi per gli utenti. Una volta realizzate le opere necessarie e condivise, il nuovo ponte potrà tornare a pieno regime veicolare. In sintesi, la Regione Lombardia, grazie al coordinamento portato avanti dall’Assessore Claudia Maria Terzi, sta adottando un approccio pianificato e coordinato per la sostituzione del ponte San Michele, con l'obiettivo di minimizzare gli impatti ambientali e sociali, garantendo al contempo la funzionalità delle infrastrutture esistenti. L’obiettivo principale rimane quello di realizzare nei tempi corretti e adeguati il nuovo ponte, prima della scadenza tecnica. Abbiamo già provato quali e quanti siano i disagi del ponte chiuso: dobbiamo rispetto verso cittadini ed utenti che ogni giorno, in diverse migliaia, attraversano l’Adda. Un rispetto che impone di scongiurare il blocco del ponte e di trovare soluzioni serie, concrete e percorribili, ascoltando tutti ma prendendo alla fine delle decisioni e facendo delle scelte.

ha commentato Piazza.

Il ponte di Trezzo

La necessità di realizzarne un altro attraversamento sull'Adda è sentita anche a Capriate e, nei giorni scorsi, un incontro ha visto l'assessore regionale lombardo  alle Infrastrutture Claudia Terzi e i rappresentanti di Cal, le Concessioni autostradali lombarde incontrare diversi sindaci della Bergamasca tra cui il primo cittadino capriatese Cristiano Esposito.

Sono state proposte tre soluzioni e due possibili ponti. Un attraversamento più “alto” che dovrebbe essere realizzato tra Suisio e Medolago e uno più “basso” tra San Gervasio e Bottanuco. Nel primo caso sono state previste due diverse soluzioni per raggiungere il ponte. All’incontro ho spiegato che ormai sono 25 anni che sento parlare di questo intervento e speriamo che questa volta ci siano gli elementi per decidere.

ha osservato Esposito

Secondo il primo cittadino la soluzione più praticabile prevede l’utilizzo del tracciato che era stato ipotizzato per la Pedemontana, che non sarà più realizzata, con un ponte tra San Gervasio e Bottanuco.

In questo caso non ci sarebbe bisogno di rifare tutto da capo.  Anche se la Pedemontana non si farà più, i documenti urbanistici dei Comuni interessati e delle Province prevedono già i vincoli. Inoltre se fosse adottata la soluzione più alta, non solo bisognerebbe mettere mano a i vari Pgt e Ptcp ma sarebbero interessati anche un maggior numero di Comuni, sia sulla sponda Bergamasca sia su quella Milanese e di Monza e Brianza e questo vorrebbe dire riparlarne tra altri vent’anni quando la situazione è già critica adesso. In ogni caso si tratta di un procedimento ancora in fase embrionale.

Realizzare un nuovo attraversamento sull’Adda non sarà indolore da  un punto di vista economico dal momento che è stato ipotizzato un costo tra i 200 e i 250 milioni di euro.

 

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