L'incontro

Pochi specialisti nella Casa di comunità, Asst rassicura dopo la raccolta firme

L'associazione Brugherio Salute ha avuto un confronto con i vertici dell'Azienda sanitaria. E il bilancio finale è stato positivo

Pochi specialisti nella Casa di comunità, Asst rassicura dopo la raccolta firme

Rassicurazioni e una promessa: l’arrivo in città di ulteriori specialisti, per rimpinguare una Casa di comunità che non brilla per abbondanza di servizi offerti.

Brugherio Salute incontra i vertici della Asst Brianza

E’ positivo il bilancio fatto dall’associazione Brugherio Salute alla luce di un incontro avuto con i vertici dell’Asst Brianza, dopo la raccolta di 1.200 firme finalizzate appunto al potenziamento della Cdc (provvisoria) di viale Lombardia.

Il faccia  faccia si è tenuto il 29 ottobre 2025, alla presenza del direttore generale Carlo Alberto Tersalvi, del direttore socio-sanitario Antonino Zagari e della direttrice del Distretto Maria Giuseppina Marconi.

A loro Brugherio Salute ha prima di tutto illustrato le ragioni della petizione.

“Siamo convinti che la sanità pubblica, con i suoi principi di universalità ed equità, sia un prezioso patrimonio di questo Paese, e vada difesa da tutti – ha sottolineato il portavoce dell’associazione brugherese Gilberto Mari – Di fronte alla sfiducia crescente verso il nostro sistema sanitario pubblico, motivata dalla crisi in cui versa a causa delle poche risorse economiche e di personale, occorre presidiare i servizi esistenti, conoscerne i limiti, segnalarli e chiedere ad alta voce che la sanità pubblica risponda ai bisogni dei cittadini”.

Le rassicurazioni sul potenziamento della Casa di comunità

Alla Asst è stato chiesto di portare nella Casa di comunità i medici specialisti che ancora non ci sono, aggiungendosi a quelli invece presenti come cardiologo, neurologo e otorino, mentre nelle altre città della Provincia di Monza e Brianza c’è una media di sette specialisti per struttura.

“Abbiamo anche posto un altro problema, legato al meccanismo di prenotazione di visite ed esami: il sistema informatico quando dà la disponibilità di una prestazione non considera la distanza che un brugherese deve percorrere. Per fare un esempio: per una visita cardiologica oltre un terzo dei nostri cittadini anziani (oltre i 65 anni) deve andare fuori dalla Provincia, e solo il 5% la può fare a Brugherio – hanno proseguito da Brugherio Salute – Abbiamo quindi chiesto che il sistema di prenotazione tenga conto della residenza del cittadino, e favorisca la prestazione più vicina, meglio se a Brugherio in Casa di comunità. Infine abbiamo chiesto di semplificare l’accesso alle prestazioni infermieristiche della Cdc, togliendo l’obbligo della ricetta medica per le medicazioni semplici”.

Il direttore generale ha riconosciuto che i disagi legati alla distanza delle sedi in cui vengono offerte le prestazioni sono un problema reale e si è impegnato ad approfondire la questione con i suoi collaboratori.

“La direttrice del Distretto, inoltre, ci ha comunicato che è in arrivo presso la nostra Casa di comunità di viale Lombardia un nuovo medico specialista, un geriatria, e si è impegnata ad acquisire entro i prossimi 3-4 mesi altri due specialisti: un pneumologo e un fisiatra – ha concluso Mari – Per l’accesso alle prestazioni infermieristiche ci sono invece questioni amministrative e di responsabilità professionali che per ora renderebbero necessaria la ricetta del medico. Giudichiamo l’incontro del 29 ottobre molto utile ed è per questo che abbiamo ringraziato l’Asst per la disponibilità a fornire soluzioni alle nostre richieste. Ci possiamo dire soddisfatti, perché abbiamo avuto la conferma che quando si stabiliscono relazioni con le autorità sanitarie locali, portando i bisogni dei cittadini, si possono raggiungere risultati concreti per il miglioramento dei servizi sanitari a disposizione dei cittadini”.

La futura Cdc nel Kennedy e la cadenza di medici di famiglia

L’attenzione di Brugherio Salute non si è certo esaurita, visto che c’è l’importante partita dell’entrata in servizio dell’ufficiale Casa di comunità in corso di realizzazione all’interno del centro commerciale Kennedy. Senza tralasciare l’annosa questione della carenza di medici di Medicina generale.