Più fatica e meno guadagno per i driver Esselunga: "Di media 800 euro in meno dei corrieri Amazon"
Protesta di fronte ai cancelli del quartier generale di Esselunga. Sul tavolo la richiesta dei corrieri di un migliore compenso economico e più tutela della salute rispetto a un lavoro pesante e usurante

Ieri, giovedì 24 luglio 2025, è andato in scena il secondo presidio di protesta dei driver impiegati per il servizio di consegna della spesa a domicilio di Esselunga. Di fronte al quartier generale della catena di grande distribuzione a Pioltello si sono radunati un centinaio di lavoratori guidati nello sciopero dalla Filt Cgil.
Lo sciopero dei sindacati
Esattamente come a fine aprile si sono ritrovati di fronte ai cancelli del quartier generale di Esselunga in via Giambologna, a Seggiano. Però, stavolta, i driver della consegna della spesa a casa erano di più (quasi il doppio) e motivati a far sentire la propria voce chiedendo maggiore sicurezza, tutela della salute e il giusto compenso per il lavoro svolto. Il sindacato Cgil che sta portando avanti la battaglia ha voluto puntare sui numeri e sulle persone, evidenziando quali siano le recriminazioni di una categoria che è diventata basilare nella quotidianità di migliaia di persone in Lombardia e, più in generale, in tutta Italia.
Da aprile a oggi, dopo il presidio che avevamo fato qui a Pioltello, abbiamo stretto una tregua con l’azienda e sono stati portati avanti tavoli che però non hanno portato alla soluzione che ci aspettavamo - ha spiegato il segretario generale della Filt Cgil Monza Brianza Giovanni Riccardi - In otto incontri non abbiamo visto alcuna forma di avanzamento e di riconoscimento delle giuste rimostranze dei lavoratori
Aspetti economici ma non solo
A differenza dei driver che consegnano altra tipologia di merce (per esempio i corrieri Amazon), quelli che operano nel campo della spesa a domicilio hanno indubbiamente delle difficoltà maggiori.
Spesso ci si trova a dover portare dai 50 ai 200 chili di merce all’ottavo piano di palazzine senza ascensore - ha spiegato il segretario Filt Cgil - E’ stato messo un numero massimo alle casse d’acqua acquistabili, ma non al resto con il rischio di spese davvero pesanti da trasportare. Specialmente senza l’ausilio tecnologico di dispositivi che consentano ai lavoratori di ridurre l’impatto sul fisico e, di conseguenza, sulla salute. Anche l’organizzazione dei turni dovrebbe essere rivista, con un’importante campagna di assunzioni visto che questi corrieri già lavorano sei giorni su sette e spesso sono quasi “costretti” a fare straordinari e doppi turni per poter portare a casa uno stipendio adeguato. Parliamo di 1.450 euro netti contro i 1.900/2.200 che percepiscono altri lavoratori dello stesso settore. Questo perché non vengono riconosciute tutte le indennità previste dal Contratto collettivo nazionale
La posizione delle aziende coinvolte
Sul tema si sono espressi attraverso un comunicato anche le aziende che si occupano del servizio della consegna della spesa per conto di Esselunga.
Da lungo tempo sono in corso trattative tra le parti per la definizione di un contratto di secondo livello per la filiera dell’ultimo miglio che vede interessati oltre 1.200 driver che regoli nel dettaglio tutti gli aspetti tipici del servizio e contestualmente, uniformi, a livello nazionale, trattamenti economici e normativi per i lavoratori impegnati sulle diverse regioni. Purtroppo, nonostante l’impegno e la volontà delle aziende, non è stato possibile allo stato attuale, raggiungere un accordo con le parti sindacali.
Dopo un lavoro piuttosto complesso relativo alla parte normativa dell’accordo, sulle quali si sono registrate sostanziali e generali convergenze, le organizzazioni sindacali e le aziende non hanno trovato un accordo sulla parte economica. La proposta delle aziende, frutto di grandi sforzi nonché di una negoziazione lunga e articolata, portava ad un importante incremento salariale complessivo pari circa 2000 il primo anno, oltre ad un Premio di risultato di valore crescente per il biennio 2026/2027.
A questo si aggiunge quanto siglato in data 6 maggio 2025 con il riconoscimento di € 150 netti di bonus e € 100 netti assorbibili a fronte della buona riuscita delle trattative. Tale percorso ha richiesto alle aziende notevoli sforzi, sia economici che organizzativi, mossi dalla convinzione che un’intesa condivisa potesse rappresentare un passo importante per tutti. Tuttavia, quanto messo in campo, con grande sacrificio dalle aziende, non è stato ritenuto sufficiente sia come valori salariali che come valore del Premio di risultato.
Tali richieste non sono ad oggi sostenibili per le imprese. Ricordiamo che la continuità delle aziende si basa proprio sulla sostenibilità economica del business che permette il mantenimento dei livelli occupazionali e possibilmente l’apertura di nuove opportunità lavorative. Auspichiamo che la trattativa possa riprendere confidando che tutte le parti coinvolte agiscano con senso di responsabilità per raggiungere soluzioni condivise e sostenibili per il futuro.
Pur restando aperte al dialogo, hanno sottolineato l’importanza di garantire "la sostenibilità economica per mantenere i livelli occupazionali".



