Il ricordo

Pietre d'inciampo posizionato a Brugherio. La cerimonia nel Parco della Resistenza

Posizionate le pietre che tengono viva la memoria dei tre deportati brugheresi: Giulio Agostoni, Albio Pisoni ed Edoardo Colombo.

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Una cerimonia per ricordare chi ha dato la propria vita per colpa della follia nazista, deportato e ucciso in un campo di concentramento. Oggi Brugherio ha ricordato i suoi concittadini con la posa di tre pietre d'inciampo.

Pietre d'inciampo per i cittadini di Brugherio

Questa mattina, domenica 30 gennaio 2022, nel parco di via Alcide De Gasperi si è tenuta la cerimonia di posa delle pietre d'inciampo. Si tratta di san pietrini su cui viene fissata una targa in bronzo con riportati i nomi dei deportati che hanno perso la vita nei campi di concentramento dei nazisti durante il periodo della Seconda guerra mondiale. Solitamente vengono posizionati fuori dalle case da cui le vittime sono state strappate, o in luoghi vicini alla famiglia. A Brugherio, invece, si è deciso di posizionate le tre pietre all'interno di un parco affinché la memoria vivesse  in tutti i cittadini.

I tre deportati brugheresi

Alla presenza del sindaco Marco Troiano, del vicesindaco e di altri membri della Giunta, con tanti cittadini e rappresentanti delle associazioni che hanno voluto essere presenti, si è proceduto alla cerimonia. Ad aprirla la banda che ha suonato l'Inno d'Italia, quindi la parola è passata al rappresentante del Comitato per le pietre d'inciampo Roberta Miotti che ne ha spiegato il significato.

I deportati non sono solo deportati, ma persone con un nome e un cognome.  La memoria non muore mai, puntiamo a raggiungere i 55 comuni aderenti al progetto, ma il progetto non muore.

Quindi si è proceduti con il momento del posizionamento dei monumenti.   La prima pietra posata è stata quella in memoria di  Giulio Agostoni,  ucciso nel 1945 nell'infermeria del campo di Gusen. Il gesto di posa è stato compiuto dai  nipoti Vittorio e Giulio; la seconda, per Albino Pisoni, deceduto a Melk, è stata posizionata dai rappresentanti degli Alpini e infine l'Anpi ha proceduto a compiere lo stesso gesto con quella di Edoardo Colombo.

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La posa della prima pietra per Giulio Agostoni

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La seconda pietra per Albino Pisoni

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La terza pietra per Edoardo Colombo

"Dobbiamo essere vigilanti"

Prima della benedizione da parte del sacerdote don Leonardo, il sindaco Troiano ha voluto dire alcune parole:

Tre storie diverse, accomunate da un unico destino. La prima ragione di un momento così importante è quello di fare memoria per ridare un nome alle persone ,non un numero,  per riparare all'ingiustizia che hanno subito nei campi di concentramento.  La memoria da sola non basta. La memoria ci deve ricordare di essere vigilanti, perché può succedere di nuovo. Questo è il vaccino che dobbiamo portare avanti.  Il terzo aspetto, per riparare un'ingiustizia e restare vigilanti serve continuare a fare una scelta personale. Tocca a ciascuno di noi, abbiamo la responsabilità nel rapportarci con gli altri, del modo di esprimerci, nelle attenzioni verso gli altri. Le scelte singole possono cambiare le cose"

 

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