Per le strisce blu di Cernusco sul Naviglio l'ex gestore chiede mezzo milione di euro di danni
Secondo la Tetris il Comune dovrebbe risarcire i costi sostenuti per l'installazione di sbarre, parchimetri e per la tracciatura delle strisce blu
Mezzo milione di risarcimento danni. E’ quanto chiede l’azienda Tetris, la società che precedentemente gestiva i parcheggi a pagamento a Cernusco sul Naviglio e che ha perso l’appalto in primavera a favore invece della Abaco.
L'azienda chiede i danni
Tetris sostiene in sostanza che l’investimento effettuato nel 2019 per disegnare le strisce blu, installare le sbarre in via Marconi e via Pietro da Cernusco, i parchimetri e tutte le attrezzature utili all’avvio della gestione, naufragata pochi mesi dopo a causa della pandemia che ha bloccato ogni movimento, non è stato adeguatamente calcolato dall’Amministrazione.
In realtà lo scorso anno proprio in considerazione di tale situazione del tutto straordinaria, era stato effettuato un riconteggio. A fine 2019 infatti, Tetris aveva pattuito la gestione delle strisce blu in città (per un totale di quasi 1.700 stalli) a fronte di un canone da versare al Comune di quasi 200mila euro oltre a Iva. A fine 2021 la società aveva provveduto a richiedere la revisione delle condizioni contrattuali. Secondo l’analisi commissionata da Villa Greppi per valutare la consistenza di tale istanza, l’emergenza sanitaria avrebbe avuto un impatto anche successivamente ai vari lockdown.
Lo studio ha calcolato che a fronte dei 606mila euro di ricavi annui, l’aspettativa di guadagno sarebbe scesa a 400 o 450mila euro. In base a tale riconteggio, è stato rinegoziato un canone ridotto di 80mila euro e di conseguenza un debito residuo di Tetris nei confronti del Comune di 183mila euro. L’estinzione di tale debito era stata pattuita in 19 rate mensili entro fine 2024. In primavera si è tenuta la nuova gara il cui esito non ha premiato il vecchio gestore. E Tetris ha chiesto un risarcimento danni di 500mila euro, che costringe il Comune ad assegnare un incarico di tutela legale da 50mila euro per resistere in giudizio.