Il caso

"Per il 25 aprile il Comune ci fa assistere solo alla Messa. E chi non crede?"

La lettera di protesta di alcuni cittadini di Cassina de' Pecchi: "Cerimonia in chiesa unico evento pubblico per la Festa della Liberazione".

"Per il 25 aprile il Comune ci fa assistere solo alla Messa. E chi non crede?"
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"Per il 25 aprile il Comune ci fa assistere solo alla Messa. E chi non crede?". La lettera di protesta di alcuni cittadini di Cassina de' Pecchi: "Cerimonia in chiesa unico evento pubblico per la Festa della Liberazione".

"25 Aprile solo a Messa: e chi non crede?"

Una missiva firmata da 42 cittadini di Cassina, inviata al nostro giornale per protestare contro il calendario delle celebrazioni per il 76esimo anniversario della Liberazione elaborato dall'Amministrazione.

La lettera di protesta

Sul manifesto comunale, infatti, che riepiloga gli appuntamenti in programma per oggi, domenica 25 aprile 2021, è specificato che "a causa dell'emergenza sanitaria sono vietati assembramenti, quindi non si può partecipare se non alla Santa Messa".

"Gentile direttore, siamo un gruppo di cittadine e di cittadini di Cassina de’ Pecchi (Mi) e le scriviamo perché sinceramente sorpresi dal trattamento riservatoci dall’Amministrazione comunale, in occasione del 25 aprile. Come potrà vedere dal manifesto, le celebrazioni per la giornata che ricorda la Liberazione si aprono con una Messa nella frazione di Sant’Agata. Alcuni di noi sono cattolici, altri no; siamo comunque tutti rispettosi nei confronti di chi crede, grati alla Comunità pastorale per la sua opera di educazione alla cittadinanza e naturalmente memori di quanti partigiani cattolici abbiano operato nelle fila della Resistenza, ma il nostro stupore è stato davvero grande nello scoprire che l’Amministrazione di Cassina de’ Pecchi ritenga di avere, tra i suoi cittadini, solamente cattolici e imponga, per chi voglia essere presente nella giornata del 25 aprile, esclusivamente la partecipazione alla Messa, visto che le cerimonie ai monumenti dei caduti, benché si svolgano all’aperto e sia possibile mantenere le distanze di sicurezza, sono interdette alla cittadinanza. Per inciso tutte le settimane si svolge a Cassina de’ Pecchi un mercato all’aperto, liberamente frequentato da tutti i cassinesi che lo vogliano".

"Proviamo davvero tanta amarezza"

"In questo periodo in cui, per ragioni legate all’emergenza sanitaria, è stata impedita qualsiasi forma di socialità e di accesso al nutrimento culturale che luoghi come teatri, cinema, sale da concerto prima della pandemia potevano offrire, vederci togliere anche la possibilità della presenza nei luoghi simbolo della Memoria della Liberazione - e mai come in questo momento i simboli possono aiutare a ricostruire e a ricostruirci - ci ha amareggiato e dato la sensazione che l’Amministrazione comunale non voglia davvero operare per l’unità della comunità", hanno concluso i firmatari della missiva.

I firmatari della missiva

Alessandra Lazzerini, Grazia Mastrandrea, Marino Contardo, Raffaella Annetta, Cristina Melideo, Roberto Bertolotti, Giuseppe Caccamo, Claudio Scotti, Caterina Franco, Bruno Belli, Mirco Belli, Nives Cicuto, Miranda Ragazzoni, Antonio Privitera, Antonio Merola, Massimo Nichetti, Gianni Caminiti, Salvatore Giannella, Laura Meloncelli, Giuseppe Alemani, Luigi Boca Ubertis, Francesco Cesolani, Rosy Benedetti, Manuela Cuoghi, Valentina Molignani, Mario Pozzoni, Giuliana Sembenini, Sergio Gualano, Emanuela Bartoli, Maria Lorusso, Bruno Mellera, Giovanni Mele, Lina Dipierdomenico, Tommaso Chiarella, Giovanni Ordanini, Luca Cisotta, Chicco Albani, Avio Rodriguez, Ilaria Coppolino, Alba Tonus, Andrea Montrasi, Andrea Parma.

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