Paralizzato dopo l'incidente con l'ultraleggero, raccolta fondi per le spese mediche
I figli del 62enne, residente a Cassano d'Adda, chiedono aiuto attraverso la piattaforma Gofundme
I figli di Mauro Carminati, il 62enne residente a Cassano d'Adda che l’1 settembre 2023 era rimasto ferito al campo volo Baia Lupo di via per Pozzo d’Adda mentre stava collaudando un aereo a terra, chiedono aiuto per sostenere le spese mediche.
L'appello su Gofundme
"Aiutate nostro padre a tornare a volare". E’ l’appello lanciato da Alessandra e Andrea, figli di Mauro Carminati, il 62enne residente in via Verdi che l’1 settembre era rimasto ferito al campo volo Baia Lupo di via per Pozzo d’Adda mentre stava collaudando un aereo a terra.
L’uomo stava effettuando delle verifiche su un ultraleggero monoposto quando il mezzo, in fase di rullaggio, a causa del cedimento del carrello anteriore, era strisciato per circa cinquanta metri finendo a terra di punta.
Sul posto erano arrivati i Carabinieri della Compagnia di Pioltello, i Vigili del fuoco di Dalmine e Treviglio e i soccorritori. Il cassanese, dopo essere stato liberato dalle lamiere dai pompieri, era stato trasportato in elisoccorso, in codice rosso, all'ospedale Niguarda in gravi condizioni.
Questo il testo riportato sulla piattaforma di Gofundme sulla quale i figli hanno creato una raccolta fondi per le spese mediche:
Nostro padre si chiama Mauro, ha 62 anni e si può dire che anche se non ne ha mai fatto una professione, è sempre stato un pilota di ultraleggeri. Ha sempre volato ed il suo sogno era di continuarlo a fare. La vita però aveva piani diversi per lui e la sera del 1 settembre una lesione al midollo gli ha cambiato la vita per sempre costringendolo sulla sedia a rotelle. Ora sono trascorsi tre mesi da quel drammatico giorno. Lui è ricoverato all’Unità spinale del Niguarda a Milano, ma non può fare ancora nulla in autonomia. E’ seguito da medici competenti e sta facendo ogni giorno sedute di fisioterapia massacranti, ma i medici non si sbilanciano.
Seguono alcuni aggiornamenti su come il cassanese aveva cominciato a muovere leggermente i polpastrelli il 23 settembre 2023 e la mano destra il 21 ottobre.
L'appello dei figli prosegue:
A oggi, però, nessuno sa quanto recupererà e in quanto tempo. Noi figli, insieme agli amici e alla nostra famiglia, siamo accanto a lui ogni giorno in questa sua lotta verso il ritorno a un’autonomia, ma la strada sarà lunga e le spese da sostenere saranno tante. È per questo motivo che abbiamo aperto una raccolta fondi per nostro padre affinché possa aver accesso alle migliori cure per poter avere una vita il più autonoma possibile.
La campagna, lanciata cinque giorni fa, ha già raggiunto quasi 6mila euro su un obiettivo di 20mila.