Ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio, riorganizzazione senza chirurgo diurno
Vibranti proteste dal sindacato Nursing Up e dal Movimento 5 stelle in Regione

Da pochi giorni è esplosa una polemica riguardante la decisione dell'Asst Melegnano Martesana di eliminare la figura del medico chirurgo durante l'orario diurno, dalle 8 alle 20 all'ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio. La denuncia arriva dal sindacato degli infermieri Nursing Up che la ritiene una decisione, presa senza preavviso alla cittadinanza né comunicazione ufficiale ai dipendenti, che sta suscitando preoccupazioni tra utenti e personale sanitario.
Le Implicazioni della Scelta
Secondo quanto riferiscono i rappresentanti di Nursing Up l'assenza di un chirurgo in un Pronto soccorso che accoglie circa 30mila accessi all'anno rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica.
Senza la presenza di un medico specializzato, i pazienti potrebbero subire ritardi nelle diagnosi e negli interventi necessari, aumentando così i rischi clinici. Il personale sanitario, già sotto pressione, si trova ora a gestire situazioni critiche con un carico di responsabilità ancora maggiore.
La reazione politica
Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, ha espresso forti critiche verso questa decisione. In una dichiarazione pubblica, Di Marco ha sottolineato come la scelta penalizzi il servizio pubblico, riduca i servizi della medicina territoriale e limiti il diritto alla salute dei cittadini.
Ha richiesto formalmente spiegazioni a Regione Lombardia e ha chiesto copia dei provvedimenti adottati dalla Direzione dell'ospedale per comprendere le motivazioni e le valutazioni che hanno portato a questa riorganizzazione.
L'appello alla trasparenza
Di Marco ha evidenziato la necessità di trasparenza e dialogo nelle decisioni riguardanti la salute pubblica. Ha fatto appello a Regione Lombardia per chiarire il proprio ruolo in questa scelta e spiegare come abbia influito sull'organico e sui tempi d'attesa. Inoltre, ha sottolineato l'importanza di un confronto aperto con il territorio, affinché le decisioni siano condivise e non calate dall'alto.
Un contesto di preoccupazione
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso il servizio pubblico regionale. Di Marco ha citato l'apertura dello sportello virtuale “L’attesa non è la cura”, un progetto dedicato al contrasto delle liste d'attesa nella Sanità lombarda.
Lo scopo è garantire ai cittadini un accesso equo e tempestivo ai servizi sanitari, elemento fondamentale per la tutela del diritto alla salute.
Secondo Di Marco il caso dell'Ospedale Uboldo è un chiaro segnale della necessità di rivedere le politiche sanitarie regionali, puntando su un sistema più trasparente e partecipato, che metta al centro le esigenze dei cittadini e del personale sanitario.