Che musica!

Ospedale di Vizzolo, il video dell'84enne che suona la tromba un'ora dopo il delicato intervento

Grazie a una tecnica innovativa, la “Awareness Laparoscopy”, il nosocomio è in grado di sottoporre i propri pazienti a interventi con minima invasività

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Un approccio moderno che ha permesso al paziente di impugnare la sua tromba a soli 60 minuti da un intervento durato oltre 5 ore e mezza.

Ospedale di Vizzolo, il video dell'84enne che suona la tromba un'ora dopo il delicato intervento

Lui è Roberto (nome di fantasia), classe 1940, un musicista affermato. Nelle settimane scorse però arriva una brutta sorpresa con la scoperta della malattia e la necessità di affrontare un delicato intervento chirurgico all’addome. E con esso le paure che accompagnano sempre questi momenti ma anche la voglia ed il desiderio di mantenere tutta la lucidità mentale e la capacità respiratoria per continuare a suonare la sua amatissima tromba.

Oggi, grazie a una tecnica innovativa, la “Awareness Laparoscopy”, l’ospedale di Vizzolo è in grado di sottoporre i propri pazienti a interventi con minima invasività non solo dal punto di vista chirurgico ma soprattutto anestesiologico con enormi benefici post operatori in particolare su pazienti fragili o anziani.

Un approccio moderno che ha permesso al paziente di impugnare la sua tromba a soli 60 minuti da un intervento durato oltre 5 ore e mezza. E lo ha fatto incantando, sulle note di Ennio Morricone, l’Equipe chirurgica guidata dal dr. Carmelo Magistro che in collaborazione con l’anestesia diretta dal dr. Giovanni Marino (paziente seguito dalla dott.ssa Benedetta Basta) e a tutto il personale del blocco operatorio coordinato dal dr. Davide Vailati, ha operato con successo il musicista.

Da ormai un anno a Vizzolo è attiva una vera e propria Academy formativa che vede la partecipazione di anestesisti, chirurghi ed infermieri provenienti da tutta Italia l’”Awareness Laparoscopy” consiste nell’esecuzione di una anestesia loco-regionale toracica, associata ad una sedazione, che permette al paziente di non sentire dolore e di tutelare la funzionalità neurologica e quella respiratoria, evitando il ricorso agli anestetici generali e alla ventilazione meccanica.

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