Nuovi diaconi permanenti, sabato in Duomo anche l'ordinazione di Matteo Distaso da Inzago
Il 50enne è sposato con due figli, di professione fa l'agente rappresentante
L’Arcivescovo Delpini sabato in Duomo ordina otto nuovi diaconi permanenti.
Nuovi diaconi permanenti, sabato in Duomo anche l'ordinazione di Matteo Distaso da Inzago
Sabato 9 novembre, alle 17.30, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ordinerà in Duomo otto nuovi diaconi permanenti, accompagnati dalle loro mogli.
A intraprendere questa importante scelta - il diaconato è il primo dei tre gradi del sacramento dell'Ordine - è la trentesima classe di candidati da quando il cardinal Martini, nel 1987, reintrodusse il diaconato permanente in Diocesi. Si tratta di un gruppo variegato per età, esperienze di vita e professioni.
Il più giovane è il 38enne Edgar Viviano Patiño Saldana, equadoregno di origine, in Italia da 22 anni e residente a Monza, sposato con un figlio, magazziniere, mentre il più anziano è Pier Giorgio Panzeri, 61 anni, anch’egli di Monza, ora pensionato ma con un passato da dirigente nella Polizia di Stato, sposato con una figlia.
Tre i quarantenni: Vincenzo Petrucci, nato nel 1981, coniugato, originario di Erba (CO), docente di musica; del 1977 sono Emiliano Gioffredi, sposato con quattro figli, insegnante di religione, proveniente da Legnano (MI), e Danilo Michele La Barbera, coniugato con tre figli, impiegato all’Università Bicocca, residente a Renate (MB).
Infine, tre i cinquantenni: Matteo Distaso, classe 1974, sposato con due figli, di professione agente rappresentante, da Inzago; Simone Piero Luigi Cattaneo, 53 anni, coniugato, impiegato bancario, di Milano; e il coetaneo Raffaele Chiara, amministratore in una gioielleria, di Cisliano.
Con gli otto di sabato saliranno a 166 i diaconi permanenti ambrosiani. Il più anziano ha 89 anni mentre il più giovane è proprio Edgar Viviano Patiño Saldana. Di questi, 21 sono i celibi, 140 gli sposati, 5 i vedovi. I loro incarichi pastorali nelle comunità spaziano dal supporto in parrocchia alla pastorale della salute e della carità, fino a servizi in ambito carcerario e scolastico.
I candidati a diventare diaconi permanenti, come da tradizione, hanno scelto un motto e un’immagine che accompagneranno il loro ministero. "Dove sono io, là sarà anche il mio servitore" è la frase, tratta dal Vangelo di Giovanni, che vuole sottolineare il desiderio di mettersi al servizio di Gesù e della Chiesa. L’immagine scelta è un dipinto dell’artista Martina Viganò.
Da quest’anno anche i candidati al diaconato permanente, come è tradizione per i futuri preti (i cosiddetti diaconi “transeunti”), hanno un inno, dal titolo “Se uno serve me”, composto da mons. Gianluigi Rusconi, già maestro direttore della Cappella Musicale del Duomo di Milano e già preside del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra.
Ad accompagnare questa classe di candidati nell’ultimo tratto di cammino, è stato don Filippo Dotti, da un anno rettore per la Formazione al diaconato permanente, che spiega:
"La Chiesa è fatta di tanti ministeri, non solo di preti e laici, e il diaconato rappresenta una ricchezza in più. La Chiesa di oggi si fortifica con varie vocazioni, che tra loro si aiutano, non si sostituiscono. La vocazione diaconale è in crescita, ma non dappertutto conosciuta. Tanti uomini si avvicinano al diaconato tramite passaparola di amici, ma è importante che circoli la notizia della possibilità di questo cammino di santità che arricchisce intere famiglie, oltre alle comunità in cui il diacono è inserito".
La celebrazione di sabato sarà trasmessa in diretta streaming su www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube della Diocesi di Milano.