Il caso

Non solo code per i tamponi: anche avere l'esito del test diventa una "odissea"

Lo conferma quanto avvenuto al consigliere comunale di Cologno Monzese Andrea Arosio: ha aspettato quattro giorni prima di ottenere l'accertamento della negatività.

Non solo code per i tamponi: anche avere l'esito del test diventa una "odissea"
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Non solo code per i tamponi: anche avere l'esito del test diventa una "odissea". Lo conferma quanto avvenuto al consigliere comunale di Cologno Monzese Andrea Arosio: ha aspettato più di quattro giorni prima di ottenere l'accertamento della negatività. Ma il suo è stato solo uno dei tanti casi legati ai ritardi, a prescindere dalle Asst di competenza.

Avere l'esito del test anti-Covid diventa un'impresa (quasi) impossibile

Risultato positivo il 14 dicembre 2021 al Covid, Arosio (capogruppo di Cologno Solidale e Democratica) ha eseguito il 31 dicembre il tampone "di uscita" al poliambulatorio di via Boccaccio della Asst Nord Milano, a Cologno, con l'obiettivo di accertare la negativizzazione e quindi di lasciare alle spalle i muri di casa per tornare a lavorare. Ma c'è stato un ma. L'esito, infatti, a distanza di quattro giorni dal test, non era ancora arrivato.

"Secondo tampone molecolare il 31/12 in via Boccaccio, con esito, secondo il personale, entro 48 ore - ha spiegato Arosio sui social ieri mattina, martedì 4 gennaio 2022 - A oggi l'esito, quattro giorni dopo, non è ancora arrivato e serve per poter andare in ufficio. Supero i 21 giorni dal primo tampone e quindi non è più possibile l'assenza dal lavoro per malattia. Sono costretto a utilizzare le ferie il primo giorno di lavoro del 2022".

Alla fine il risultato è arrivato (ma l'amarezza resta)

Alla fine l'esito (negativo) è arrivato nel pomeriggio di ieri, martedì. Ma non ha cancellato l'amarezza (per non dire la rabbia) di Arosio, secondo il quale quanto accaduto altro non è che la prova di come il sistema regionale sia andato in tilt, non riuscendo a fronteggiare il vorticoso aumento di casi provocati dalla variante Omicron. Per tornare al lavoro ad Arosio è stato chiesto tassativamente un tampone negativo, nonostante fossero già passate tre settimane.

"Arrivato nel pomeriggio, finalmente negativo, finalmente guarito. Ci sono voluti 4 giorni e mezzo... - ha aggiunto Arosio sempre sui social - Una situazione evitabile: non la Omicron, ma almeno il caos tamponi. Vergognoso: il mito dell'eccellenza lombarda continua a scricchiolare". 

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