Niente sala giochi a Gorgonzola, e il Tar sta dalla parte del Comune
Un contenzioso che si è trascinato per anni tra l'Amministrazione e la società Imperial è arrivato all'ultimo capitolo, e aveva ragione la prima
La sala giochi «non s’ha da fare». Questa è la risposta che il Comune di Gorgonzola ha sostenuto in un contenzioso con la società Imperial srl, che ha tentato di realizzarla nuova nel locale in gestione in via Monza 20, ai confini con Pessano con Bornago.
Nuova sala giochi di Imperial a Gorgonzola: oltre due anni dopo il no è definitivo
L'idea della società Imperial era realizzare una nuova sala giochi in via Monza 20, sulla strada che porta a Pessano, dove gestisce già un punto vendita. Al rifiuto dell’Amministrazione, l'azienda insieme alla Immobiliare Berlinga (proprietaria dell’immobile), ha presentato il ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, che con la sentenza di novembre 2022 lo ha respinto, dando ragione al Municipio.
Le due attività hanno fatto ricorso ulteriore in Consiglio di Stato, ma non è ancora stata fissata la data dell’udienza preliminare, ragion per cui il Comune ha ordinato di bloccare immediatamente i lavori nel locale e demolire quanto edificato abusivamente con un’ordinanza del 20 aprile 2023.
Una lunga diatriba
La discussione si trascinava ormai dalla fine del 2020, quando, il 4 dicembre, era arrivata da Imperial una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) avente per oggetto un intervento nell’immobile in questione che era stato qualificato come di «manutenzione straordinaria», finalizzato proprio (seppur non specificato nella Scia) alla realizzazione di una sala giochi con sistemi Vlt, ossia apparecchi riconosciuti come idonei per il gioco lecito.
Gli Uffici comunali hanno ritenuto da subito che più che di manutenzione si trattasse di «ristrutturazione edilizia», visti i cambiamenti previsti dal progetto di lavoro. Dopo una serie di provvedimenti, in seguito a cui Imperial ha ribadito l’intenzione di proseguire coi lavori, il 1 marzo 2022 il Comune ha confermato l’irricevibilità definitiva della Scia.
Dall’approfondimento istruttorio effettuato, infatti, erano emerse alcune irregolarità insormontabili, che non hanno fatto desistere la pubblica Amministrazione dal proposito di fermare l'intervento. Tra le altre, il fatto che la progettazione fosse contraria a quanto previsto dal Piano di governo del territorio (Pgt).
Dopo l'analisi del Tar, la sentenza è stata emessa in favore del Comune.