Decisione contestata

Niente pasto ai figli di chi non paga la mensa scolastica? Il caso di Cassano d'Adda finisce in Parlamento

La senatrice in capo al Partito democratico Simona Malpezzi ha presentato un’interrogazione

Niente pasto ai figli di chi non paga la mensa scolastica? Il caso di Cassano d'Adda finisce in Parlamento
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Fa discutere l'approvazione dei criteri di sospensione o interruzione del servizio di refezione scolastica nei casi di morosità colpevole a Cassano d'Adda.

Interrogazione parlamentare

La decisione dell’Amministrazione cassanese di approvare i criteri di sospensione o interruzione del servizio di refezione scolastica nei casi di morosità colpevole, ha spinto la senatrice Simona Malpezzi del Partito democratico a presentare un’interrogazione a risposta scritta ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali (Marina Elvira Calderone), dell’Istruzione e del merito (Giuseppe Valditara).

In pratica i figli delle famiglie che non sono in regola con i pagamenti non potranno mangiare alla mensa e dovranno tornare a casa. La vicepresidente della commissione bicamerale Infanzia e adolescenza Malpezzi ha quindi chiesto di trasformare la ristorazione scolastica da servizio a domanda individuale in uno essenziale da garantire su tutto il territorio nazionale.

Per dare forza alla sua domanda, la senatrice ha citato la sentenza della Cassazione del 30 luglio 2019 che indica come "Il servizio mensa è compreso nel tempo scuola perché esso condivide le finalità educative proprie del progetto formativo scolastico di cui esso è parte, come evidenziato dalla ulteriore funzione cui detto servizio assolve, di educazione all’alimentazione".

Ha inoltre citato il Pangi (Piano di attuazione nazionale della garanzia infanzia) in cui sono inseriti anche gli obiettivi riguardanti la mensa.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 21 settembre 2024.

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