Motocicli e ciclomotori Euro 1, 2 e 3 esclusi dall'Area B a Milano: il centrodestra non ci sta
Dopo il provvedimento del Comune di Milano la Lega ha presentato una mozione in Consiglio regionale per evitare la sua applicazione
Il Consiglio regionale della Lombardia ha discusso oggi, martedì 13 maggio, una mozione che riguarda la tutela della mobilità motociclistica e la richiesta di riesame del provvedimento comunale di Milano relativo ai divieti in Area B per le moto Euro 0-3. Il documento, presentato dalla Lega l'8 maggio 2025, impegna la Giunta regionale a intervenire presso il Comune di Milano per sospendere l'iter dei divieti e aprire un tavolo tecnico di confronto.
La questione dei divieti alle moto in Area B
Il provvedimento del Comune di Milano, inizialmente previsto per il 1° ottobre 2024 e poi rinviato al 2025, prevede limitazioni progressive alla circolazione in Area B per motocicli e ciclomotori: dal 2025 per i mezzi Euro 0, 1 e 2, e dal 2028 per gli Euro 3. Una decisione che ha suscitato reazioni nella comunità motociclistica, tanto che oltre 1.400 cittadini hanno sottoscritto una proposta di referendum popolare comunale per chiederne la revoca.
La mozione sottolinea come la Lombardia ospiti la più alta densità di motociclisti in Italia e come le moto rappresentino non solo un elemento culturale e identitario, ma anche un mezzo di trasporto efficiente con un impatto ambientale inferiore in termini di occupazione di suolo pubblico e congestione stradale.
Il commento della Lega
Così ha spiegato la mozione la consigliera Silvia Scurati:
"Abbiamo presentato questa mozione contro il divieto di estendere l'Area B di Milano ai motocicli e cicli Euro 0, 1 e 2 a partire dal prossimo ottobre, e per gli Euro 3 a partire dal 2028. Riteniamo che vietare la circolazione di questi motocicli nell'Area B sia andare contro un interesse economico, sociale e ambientale. Le due ruote inquinano meno degli altri mezzi, si parla del 3% di emissioni in meno per questo provvedimento, quindi irrisorio, non creano congestione al traffico e poi pensiamo anche a chi non ha i mezzi economici per cambiare il proprio motociclo. È una presa di posizione ideologica".
La posizione di Fratelli d'Italia
Questa la posizione di Fratelli d'Italia con le parole della consigliera Chiara Valcepina:
" Beh, la posizione di tutto il centrodestra, in particolare di Fratelli d'Italia, è molto chiara. Io, già da consigliere comunale a Milano, ho fatto un'aspra battaglia cercando di instaurare un dialogo con l'assessorato e con la Giunta rispetto all'assurdità di questo divieto. Divieto che, proprio su stimolo di una commissione che è stata convocata da me, ha previsto la partecipazione di tutte le associazioni, di chi nel settore conosce molto bene i dati. È stata posticipata a ottobre 2025. Una data che, però, ormai è molto vicina e comporterà lo stop alla circolazione di motocicli e veicoli su due ruote in numeri elevati. Si calcola, secondo i dati che hanno dato le associazioni, che i motocicli sono il 37% del parco circolante, 70.000 veicoli solo su Milano, 150.000 sulla provincia, che non potranno più circolare.
È chiaro che questo è un divieto puramente ideologico e strumentale e non ha nessun impatto positivo. Anzi, è evidente che chi utilizza una moto inquina di meno, indipendentemente dal fatto che sia un veicolo a motore, perché i chilometri che si fanno con un litro di benzina, con un motociclo, sono tanti. L'impatto sull'inquinamento è meno del 4%, ma invece si colpisce il 37% dei veicoli. Allora, tutte queste persone o riprenderanno la macchina o sovraffolleranno i mezzi che manifestano già delle grandi criticità negli orari di punta, nei collegamenti da chi è costretto a vivere fuori Milano. Riteniamo che questo divieto alzi un ulteriore muro invalicabile ad una città che già sta allontanando il ceto medio e le persone dal suo interno".
La risposta del PD
Infine, la replica del PD con Paolo Romano:
"Si tratta della solita speculazione propagandistica dalla parte di chi cerca di raccattare qualche voto sul tema dei motori. La verità è che molte delle moto che loro citano sono già sotto un divieto di circolazione in tutta la Lombardia, come i motocicli a due tempi o gli Euro 0 e 1 che hanno o il divieto totale o limitazioni fortissime. Ora si estende semplicemente ad alcuni quattro tempi e agli Euro 2. Stiamo parlando di un parco di mezzi molto ridotto che però inquina moltissimo, e di veicoli che hanno come minimo 19 anni.
Il vero tema è però il perché abbiamo così tanto bisogno di Area B a Milano. E la risposta è semplice: perché Trenord fa schifo. Se ci fosse un servizio di treni decente come in qualsiasi altra area metropolitana d'Europa, la metà delle persone che oggi entra in auto a Milano entrerebbe come pendolare su un treno e noi avremmo la possibilità di inquinare meno, avere strade più libere e una circolazione fluida".