Nella biblioteca del Liceo

Mostra su "I disegni di Terezin" al Giordano Bruno di Cassano d'Adda

Gli alunni di tre classi quinte sono stati protagonisti in diverse discipline come la progettazione, l’allestimento, la logistica, la grafica e la comunicazione

Mostra su "I disegni di Terezin" al Giordano Bruno di Cassano d'Adda
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In occasione della Giornata della memoria, celebrata il 27 gennaio, è stata allestita presso la biblioteca del Liceo Scientifico e Linguistico Giordano Bruno di Cassano d'Adda una mostra itinerante dedicata a "I disegni di Terezin".

Un'esposizione per far riflettere

Gli alunni di tre classi quinte sono stati protagonisti in diverse discipline come la progettazione, l’allestimento, la logistica, la grafica e la comunicazione. Accoglieranno i visitatori accompagnandoli lungo il percorso, scoprendosi anche guide.

Immagini forti realizzate da bambini internati in un campo di concentramento che, attraverso l’arte, hanno trovato un modo per comunicare ciò che provavano. Grazie al lavoro di alunni e docenti, chiunque potrà vederli.

Si tratta di un progetto didattico sviluppato dalle professoresse  Annelisa Scigliuzzo, insegnante di Storia dell’arte, e Cristina Canzi, docente di Storia e filosofia, in collaborazione con gli studenti delle classi 5BC dello Scientifico e 5BL e AL del Linguistico. L’esposizione, edita da Coop Lombardia e presentata dall’Associazione "Figli della Shoah", sarà aperta sino al 28 febbraio 2023. Per accedere ci   si dovrà prenotare inquadrando con il cellulare il QrCode presente sul volantino e sul sito.

La soddisfazione delle prof

Le docenti sono fiere degli alunni:

I nostri studenti hanno aderito volentieri al progetto in quella che possiamo chiamare memoria attiva”. Lo è  perché sono coinvolti nel fare, essere partecipi sino in fondo. Una didattica sul campo che li vede protagonisti in diverse discipline  come la progettazione, l’allestimento, la logistica, la grafica e la comunicazione. Sono loro che accoglieranno i visitatori accompagnandoli lungo il percorso, scoprendosi anche guide.

Il campo di concentramento

La pagina nera che è stata la protagonista della storia dello scorso secolo non smette ancora di stupire ed amareggiare. Perché è successo? A questa domanda non si può dare una risposta certa, solo sgomento e un nodo alla gola. Lo sanno bene coloro che hanno visitato a Terezin, citta della Boemia a sessanta chilometri da Praga, il campo di concentramento, da alcuni considerato allora il ghetto modello "privilegiato", in realtà la camera della morte. Tra gli anni 1941 e 1945 quasi 15mila minori ebrei provenienti dall’Est dell’Europa vi furono internati a causa delle leggi razziali, alcuni con la famiglia altri orfani.

Nonostante una parvenza di normalità, in quello che era un progetto di Hitler di creare un "Museo della razza estinta" in cui raccogliere oggetti, reperti e opere per documentare la vita e la cultura degli ebrei dopo la soppressione, non mancarono malattie, privazioni e tanti morti anche per il pesante lavoro sino dai 14 anni. A gruppi venivano deportati, a cadenze regolari, nei campi di concentramento della Polonia e poi in quelli di sterminio di Treblinka e Auschwitz ed eliminati attraverso la fuoriuscita dalle docce di gas letale Zyklon B. Furono circa il 90% i piccoli che così perirono, secondo il calcolo dell’United memorial museum.

Nel campo di Terezin furono deportati anche alcuni dei più celebri intellettuali, educatori e musicisti del tempo, i quali alla vista di così tanti bambini e adolescenti e seguendo il promotore Fredy Hirsch organizzarono dei corsi incoraggiandoli a esprimere la loro creatività. Seicento furono i bambini che parteciparono al corso di disegno esprimendo così le loro emozioni, paure e desideri di fanciulli che ormai avevano perso l’infanzia. Al termine della guerra e dopo la liberazione l’insegnante Friedl Dicker-Brandeis catalogò i disegni realizzati nascondedoli in valigie che furono poi consegnate all’esercito russo.

La maggior parte dei quattromila disegni oggi sono esposti nella Sinagoga Pinkas nel quartiere-museo ebraico di Praga.

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