In Duomo

L'ex vicario di Cassina monsignor Michele Di Tolve è stato ordinato vescovo

Era stato coadiutore in città e in tanti, che si sono affezionati a lui nel tempo, non sarebbero mai potuti mancare a un giorno così importante

L'ex vicario di Cassina monsignor Michele Di Tolve è stato ordinato vescovo
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Monsignor Michele Di Tolve è stato ordinato vescovo in Duomo a Milano. Papa Francesco lo aveva designato come ausiliare della diocesi di Roma e rettore del seminario della stessa. Tutta Cassina de' Pecchi (dov'è stato coadiutore) è in festa.

Da Cassina al Duomo per fare gli auguri al neo vescovo

Si è da poco conclusa in Duomo la celebrazione eucaristica in cui monsignor Michele Di Tolve ha ricevuto l'ordinazione episcopale. Scelto il 26 maggio 2023 da Papa Francesco come Vescovo ausiliare della diocesi di Roma, e successivamente nominato Rettore del Pontificio seminario romano maggiore, il monsignore ha ricevuto la consacrazione episcopale per l'imposizione delle mani dell'Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

E con lui anche del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale del pontefice per la Diocesi di Roma, e di monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliare della diocesi ambrosiana. Sull'altare i cardinali Oscar Cantoni, vescovo di Como, e Francesco Coccopalmerio, oltre a numerosi altri vescovi. Circa 200 i sacerdoti presenti in totale.

Cattedrale gremita

Piene anche le panche del Duomo, con la partecipazione, oltre che della famiglia e degli amici, dei fedeli giunti dalle parrocchie che hanno avuto un legame particolare con il neovescovo. Tra queste anche Lainate, Novate milanese, Rho e naturalmente Cassina de'Pecchi.

Insieme alla Cappella musicale del Duomo, ha animato la liturgia un gruppo di circa 100 coristi provenienti anch'essi dalle parrocchie dei paesi citati.

Il suo percorso

Monsignor Di Tolve, sacerdote ambrosiano ordinato nel 1989 dal Cardinale Carlo Maria Martini, dopo alcune esperienze come vicario parrocchiale e il periodo in Curia da responsabile del servizio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica e del servizio per la pastorale scolastica, è stato, dal 2014 al 2020, rettore del Seminario arcivescovile di Milano. Dal 2020 era parroco delle chiese di San Giovanni Battista a Rho e di Sant’Ambrogio ad Nemus a Passirana milanese di Rho.

Nella sua omelia, ispirata alle letture della Messa, l'arcivescovo Delpini ha ricordato questo:

Il ministero del vescovo e della Chiesa intera assume la concretezza storica di accogliere l’amicizia di Gesù e la sua gioia. Portare la pienezza della gioia a un popolo senza sogni che si accontenta di molto meno può essere una prova insostenibile se la pienezza della gioia non si alimenta dell’amicizia con Gesù.

Rivolgendosi poi a monsignor Di Tolve, ha aggiunto

Sappiamo che non ti spaventano le fatiche e le responsabilità. Ma in questo tempo in cui abita un popolo senza sogni, non il profeta solitario, non l’eroe protagonista, ma solo una comunità cristiana che vive intensamente la comunione con il Dio dei padri, solo una Chiesa santa, lieta, radunata nel celebrare i santi misteri può farsi carico della speranza dell’umanità e annunciare il compimento delle promesse di Dio.

Le prime parole da vescovo

Prima della benedizione finale, dopo avere percorso tra gli applausi la navata principale per salutare i presenti, è intervenuto dall’altare lo stesso monsignore.

Ti ringrazio Dio per la tua Chiesa. Solo grazie a lei ho potuto conoscerti, ho compreso che la vita è vocazione e fatto esperienza della tua tenerezza. Grazie per papa Francesco, testimone della tua vicinanza di tenerissimo padre ed esigente maestro. Grazie per la Santa Chiesa ambrosiana, a cui devo tutto: qui sono nato, ho ricevuto il dono del battesimo, ho imparato a non fare della vita un tesoro geloso. Grazie per l’Arcivescovo Mario, per l’esempio della sua dedizione e per la Parola che ci ha spezzato oggi.

E continuava il lungo elenco delle persone a cui il neo vescovo ha tenuto a mostrare gratitudine, dai familiari ai giovani incontrati nelle esperienze oratoriane, dai fedeli delle parrocchie in cui ha svolto esperienze pastorali agli insegnanti di religione incontrati nella sua esperienza in Curia, dalle persone giunte da Roma per la celebrazione ai vescovi presenti, dai seminaristi accompagnati come rettore a Venegono ai compagni di ordinazione presbiterale. "Perchè andiate e portiate frutto" è il motto, tratto dal Vangelo secondo Giovanni, scelto dal monsignore.

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