Modello Cologno per le case Aler: alloggi a canone calmierato per personale sanitario in tutta la provincia
Deliberato dalla Giunta regionale il potenziamento degli accordi tra Aler e Asst per destinare abitazioni con affitti calmierati a infermieri e personale sanitari

Il "modello Cologno" e Asst Nord Milano può diventare un esempio da seguire anche per le altre aziende ospedaliere. In sostanza si tratta di sottoscrivere un protocollo con Aler per destinare abitazione a canone calmierato al personale ospedaliero.
Case Aler per personale sanitario
Più alloggi a canone calmierato per gli infermieri e il personale sanitario e più ambulatori e presidi sociosanitari nei quartieri popolari. Si muove su questi due ambiti di intervento il protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e le Aler "per integrare le politiche abitative e rafforzare la sanità territoriale", approvato ieri, lunedì 10 marzo 2025, dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco, di concerto con l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.
Per quanto riguarda le abitazioni da destinare al personale sanitario e sociosanitario, il documento definisce le modalità d’azione per proseguire e potenziare la politica attuata negli ultimi anni da Regione Lombardia, grazie alla quale Aler Milano ha finora sottoscritto diverse convenzioni per mettere a disposizione oltre 200 alloggi destinati al personale delle Asst e degli Irccs.
Il protocollo con le Aler prevede di estendere a tutta la Lombardia quanto già messo in atto con specifiche intese territoriali: nelle scorse settimane, infatti, sono stati siglati due accordi per offrire soluzioni abitative agli infermieri e al personale sanitario dell’Asst Nord Milano e del Policlinico di Milano. In particolare, i dipendenti possono usufruire rispettivamente di 32 e 20 appartamenti Aler a canone concordato sparsi sul territorio di Milano, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese.
“L’obiettivo del protocollo – evidenzia l’assessore Franco – è diffondere sempre più, a Milano e in tutta la Lombardia, il modello operativo che abbiamo strutturato per aiutare concretamente chi ogni giorno, col proprio lavoro e la propria competenza, garantisce servizi essenziali al funzionamento delle comunità. Uno dei problemi principali che attiene al reclutamento sul territorio del personale sanitario riguarda proprio la difficoltà di trovare case a prezzi accessibili, questo vale in particolare per le aree delle grandi città ma non solo. Chi opera per la salute e il benessere dei cittadini deve avere il massimo sostegno da parte delle istituzioni e i provvedimenti di Regione Lombardia vanno esattamente in questa direzione”.
La messa a disposizione degli alloggi è anche finalizzata ad assicurare la presenza di infermieri e personale medico negli ambulatori e nei presidi sociosanitari che si punta a implementare all’interno dei caseggiati Aler in tutta la Lombardia, sulla base di quanto già avviato con i progetti ‘C.A.S.A.’ (Centri Aler per i servizi abitativi). Spazi che sono presidi istituzionali che comprendono ambulatori sociosanitari di prossimità, custodi e ‘community manager’ per l’assistenza agli inquilini, e servizi destinati alle donne vittime di violenza.
Attraverso l’attivazione di ambulatori sociosanitari, con le figure del medico o dell'infermiere di quartiere, si attua un potenziamento dei servizi all'interno del quartiere: prestazioni infermieristiche domiciliari, consulenze in telemedicina, presa in carico e monitoraggio di pazienti cronici e fragili, sportello di supporto psicologico e servizio di fisioterapia.