Minacce e insulti all'organizzatore della fiaccolata a Cologno per Sofia Castelli
Il rappresentante di Istituto e della Consulta dei giovani Tekla Moris è finito a centro dell'odio di pochi individui
Ha subito minacce e insulti da diverse persone Takla Moris, rappresentante d'Istituto del Leonardo da Vinci di Cologno Monzese e rappresentante colognese della Consulta provinciale degli studenti. Attacchi pesanti che hanno fatto seguito alla fiaccolata in memoria di Sofia Castelli, vittima di femminicidio, promossa proprio dal Consiglio d'istituto insieme all'Amministrazione comunale e con la collaborazione del gruppo Facebook "Sei di Cologno Monzese se..."
Minacce e insulti all'organizzatore
Ha usato i canali social per lanciare un messaggio di denuncia, ma anche per esprimere la piena convinzione per quanto fatto e detto. Perché la fiaccolata che ha visto il coinvolgimento di oltre 2mila persone non era pensata come momento di rabbia o di vendetta, ma come occasione per stringersi intorno a una famiglia distrutta dal dolore e per sensibilizzare il più alto numero di persone, specialmente giovani, sulla lotta contro la violenza sulle donne e il femminicidio.
La non violenza, però, è costata pesanti attacchi ricevuti proprio da Moris.
Lo sfondo politico della polemica
Ma quali sono le cause di questi insulti e minacce? Come mai una manciata di persone ha scelto di utilizzare termini violenti contro Moris?
Penso che le cause siano due e distinte. In primis la scelta che abbiamo fatto di coinvolgere l'Amministrazione comunale di centrosinistra, un atto che avremmo fatto in qualsiasi casi anche con altri partiti al governo.
ha spiegato il diretto interessato
Volevamo realizzare un evento ben strutturato e per questo ci sono voluti più giorni. Basti pensare solo alle tempistiche per acquistare le candele e per organizzare una fiaccolata in grado di coinvolgere 2mila persone. Non era facile e la nostra scelta è stata condivisa dagli studenti e dalle altre realtà coinvolte.
Il discorso contro la violenza
L'altro aspetto che è finito nel mirino dei contestatori (per fortuna pochi rispetto a coloro che si sono schierati al fianco di Tekla Moris) è stato il suo discorso pubblico fatto in occasione della fiaccolata. In quella occasione aveva citato Pino Puglisi con un intervento che mirava proprio a veicolare il messaggio di non rispondere alla violenza con altra violenza.
Capisco che la rabbia sia il sentimento più forte in questi momenti e così è stato anche per me di fronte alla morte di una ragazza. Ma specialmente noi giovani dobbiamo essere testimoni di una nuova cultura che non può basarsi sulla violenza e sulla vendetta. Pensavamo di lanciare un messaggio forte con questa fiaccolata e sono sicuro che la stra grande maggioranza dei presenti ha capito quello che volevamo dire e la vicinanza che volevamo rappresentare alla famiglia di Sofia.
Segnalati alle Forze dell'ordine
Gli autori dei commenti e delle minacce, noti e ignoti, sono stati segnalati alle autorità competenti e questi episodi non mineranno l'attività di Moris in rappresentanza dei giovani.
Questi attacchi violenti sono stato il contrario dell'obiettivo che ci eravamo posti e non nego che in me ci sia del rammarico e della delusione.
ha concluso il giovane
Dall'altro lato non posso non evidenziare la solidarietà ricevuta da tutte le componenti cittadine e in particolare dai ragazzi. Questi sono gli attestati che ci fanno capire che il nostro messaggio abbia raggiunto lo scopo al di la di qualche individuo che ha avuto posizioni diverse e le ha espresse in maniera violenta.