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Maxi esercitazione per i volontari della Protezione civile di Trezzo d'Adda

Insieme a loro c'erano gruppi di altre nove zone della Città metropolitana di Milano, che hanno ricevuto la chiamata per un addestramento a sorpresa

Maxi esercitazione per i volontari della Protezione civile di Trezzo d'Adda
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Un'esercitazione a sorpresa per i volontari della Protezione civile di Trezzo d'Adda, la prima dopo il periodo di pandemia.

Esercitazione a sorpresa per le tute gialle di Trezzo d'Adda

Non erano stati avvisati, ma hanno dovuto mostrarsi reattivi e pronti a intervenire. Ieri, domenica 19 marzo 2023, è arrivata una chiamata a sorpresa per i volontari della Protezione Civile coordinati dalla Città metropolitana di Milano in diverse attività sul territorio.

"Attenzione! Questa è un’esercitazione!": questo il richiamo partito sabato sera, che ha messo in moto una macchina imponente formata da oltre 300 volontari delle tute gialle, insieme ai soccorritori del 118 e ai Vigili del Fuoco, per affrontare lo scenario pensato per la prima maxi esercitazione post Covid. I gruppi di Protezione civile si sono attivati su 11 cantieri, tra cui anche Trezzo e Vaprio d'Adda (oltre a questi Cusano Milanino, Busto Garolfo, Lacchiarella, Locate Triulzi e Peschiera Borromeo).

La situazione proposta era estrema: una forte perturbazione e raffiche di vento a più di 100 chilometri orari che, come segnalato dall’Allerta meteo Regionale, hanno portato all’abbattimento di numerosi arbusti, in diverse zone dell'ex provincia, all’allagamento di due aree adiacenti e persino alla scomparsa di una persona. A coordinare le operazioni, suddivise in 11 cantieri sparsi sul territorio, la sala operativa all’Idroscalo.

Una prova difficile

Un vero test a sorpresa per le volontarie e i volontari della Protezione Civile, chiamati a rispondere a domande chiave: cosa succederebbe nell’area metropolitana se si dovesse verificare una vera e improvvisa emergenza? E soprattutto come e con quale tempistica reagirebbe la Protezione civile?

La proposta di addestramento ha offerto la possibilità di testare i propri limiti, intuendo criticità della situazione e cercando vie agevoli per risolverle. Contava molto anche la sinergia tra i soccorritori e le istituzioni. La consigliera delegata Sara Bettinelli è stata più che soddisfatta della maxi operazione.

Si tratta della prima grande occasione dopo la pandemia, una chance unica per mettersi alla prova a tuttotondo: da un lato testando la reattività e l’operatività dei volontari e dell’intera macchina organizzativa, in termini di numeri, tempistiche e azione sul territorio, dall’altro la sinergia tra la Città metropolitana di Milano e il terzo settore. Un’esercitazione davvero importante sia perché ha coinvolto tutti, sia per l’effetto sorpresa: solo i vertici erano a conoscenza dell’iniziativa. Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile questa giornata positiva per migliorare dove possibile e formare i nostri volontari.

Progettazione minuziosa

Tutto è stato pensato fin nei minimi dettagli per dare origine a un effettivo multi test strategico che richiedeva versatilità e capacità di fare squadra, come ha sottolineato Dario Pasini.

Dopo l’allerta, i volontari si sono messi alla prova in diverse attività strategiche, dove fosse possibile inquadrare adeguatamente la loro formazione rispetto all'utilizzo degli strumenti e riguardo alla sicurezza. Era fondamentale, ad esempio, usare correttamente i dispositivi di protezione individuale. E’ stato un test per tutti: ogni gruppo ha capito le sue potenzialità di intervento e reazione.

Per l'esperimento sono state individuate aree residuali particolarmente prive di manutenzione in cui l’abbattimento degli arbusti ha provocato l’ostruzione di diverse strade sia comunali che provinciali.

Le attività

I compiti previsti per i volontari erano taglio, esbosco e decespugliazione: uso della motosega, prevenzione incendi con la pulizia da rovi e rami. Per contrastare la criticità idrogeologica era prevista la realizzazione di una catena di motopompe.

Bisognava poi procedere con la ricerca della persona scomparsa: consisteva in una simulazione con il supporto dei pompieri di Milano e con squadre cinofile, che sono state individuate e organizzate in base alle specialità dei volontari. La giornata si è conclusa con un debriefing all’Idroscalo.

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