Masate, il Consiglio di Stato boccia il ricorso: via libera all'impianto di Energa
Ora resta l'attesa dell'altro ricorso, quello al Tar contro l'impianto di Bio Energy
La società aveva presentato la richiesta di autorizzazione per l'insediamento a Masate dell'impianto nel 2016. Legambiente difende la scelta: "La nostra battaglia era giusta".
Biometano
Il ricorso è stato respinto. L’impianto di biometano si farà.
Al di là del parere espresso dal Consiglio di Stato, la nostra battaglia era giusta
ha commentato il leader di Legambiente Adda Martesana Giuseppe Moretti.
Non ha dubbi il coordinatore di Legambiente Adda-Martesana Giuseppe Moretti, che non ha cambiato idea sulla bontà della battaglia contro l’installazione di un impianto per la produzione di biometano in un’area agricola di Masate. Una lotta che ha visto Legambiente "combattere" fianco a fianco con alcune realtà associative locali e con il Comune di Inzago, contrario all’insediamento di un impianto per il trattamento dei rifiuti e la trasformazione in biometano, sulla "porta di casa".
Continuiamo a pensare che l’insediamento di un impianto per la produzione di biometano in quella zona sia sbagliata. Non abbiamo nulla contro gli impianti che contribuiscono a liberarci dal “fossile”, ma il problema è la sua collocazione. In più siamo molto delusi dal Comune di Masate che avrebbe potuto agire sul Pgt, il Piano di governo del territorio, e non l’ha fatto. I ricorsi si vincono e si perdono, in ogni caso noi resteremo sul territorio e siamo convinti che sia necessaria una programmazione per decidere la natura e la collocazione degli impianti.
ha spiegato Moretti
Un richiamo, quello al Pgt, che riporta alla mente l’ormai famoso "asterisco" che indicava, nello strumento urbanistico, la possibilità di insediamento di impianti per il biogas nell’area agricola, successivamente scomparso nel nuovo Piano.
Sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto i ricorsi del Comune di Inzago e di Legambiente e dei vari gruppi ambientalisti si è espressa anche la leader del gruppo di minoranza Rinnoviamo Masate, Licia Zacchi.
Chiesta una commissione
Dopo questa sentenza, non abbassiamo la guardia e non vogliamo che tutta la questione sia lasciata in mano ai privati
ha spiegato Zacchi. Che ha poi proseguito:
Proprio per questo il gruppo di Rinnoviamo ha presentato una mozione in cui chiede che sia istituita una Commissione di vigilanza sulle attività "di un impianto classificato come insalubre dalla vigente legislazione".
Come Legambiente anche Rinnoviamo non si schiera contro gli impianti di economica circolare, ma contro la loro realizzazione in aree agricole. La Commissione di cui Rinnoviamo ha chiesto la costituzione secondo il gruppo dovrà vigilare: sulla realizzazione di una rotatoria lungo la ex Ss 525 a Inzago; sulla verifica del rispetto della progettualità approvata in tutte le fasi di realizzazione dell’impianto; sulla realizzazione delle prescrizioni indicate comprese le opere di mitigazione, e verificare la predisposizione di controlli delle acque, delle emissioni in atmosfera, di monitoraggi delle aree di compostaggio, della matrice dell’inquinamento acustico e di quella dei rifiuti, sia quelli stoccati, sia quelli in entrata.
La notizia completa sul giornale in edicola e in versione online per pc, smartphone e tablet a partire da sabato 30 marzo 2024.