L'ultimo commosso saluto a Carla Fracci
La grande ballerina se n'è andata a 84 anni
L’ultimo commosso saluto di Milano a Carla Fracci
L’ultimo commosso saluto di Milano a Carla Fracci
MILANO – E’ arrivato in mattinata, accolto dagli applausi, il feretro di Carla Fracci, ricoperto di gladioli e rose bianche, alla chiesa di San Marco per i funerali della ballerina. La chiesa si è riempita velocemente, con molte le persone anche all’esterno della chiesa. Tra i banchi hanno preso posto, dopo aver salutato il figlio dell’étoile, il sindaco Giuseppe Sala e il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Tra i presenti anche il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, gli etoile Roberto Bolle e Eleonora Abbagnato e i famigliari di Carla Fracci. Un centinaio di milanesi hanno atteso da prima delle 14 l’arrivo del feretro all’esterno della chiesa.
Meyer: la Scala farà qualcosa di importante per ricordarla
Il teatro alla Scala in ricordo di Carla Fracci sta pensando di fare “qualcosa di particolare, ma abbiamo avuto poco tempo. Lunedì presentiamo la prossima stagione ma faremo qualcosa di importante, di bello e spero di commovente”. Lo ha detto il sovrintendente della Scala Dominque Meyer davanti alla Chiesa di San Marco prima dei funerali della ballerina.
“ Oggi è un giorno triste, c’è questo paradosso del bel sole, in una Milano che vive di nuovo ed è ripartita. E poi c’è questa tristezza per una grandissima artista che se ne è andata. Tutti quelli che amano la Scala sono tristi ma ho potuto osservare fino a che punto l’emozione mondiale vada oltre le frontiere dell’Italia. Carla Fracci era una una stella del mondo e dell’universo e vedo che tutte le grandi compagnie con cui ha ballato hanno dimostrato il loro affetto, la loro vicinanza. Ci sono questi sentimenti misti, siamo tristi che se ne sia andata ma trovo bello che ci sia questo grande amore che viene dimostrato oggi. Anche se questo è un evento molto triste dimostra a che punto la danza è importante, qui a Milano, in Italia e nel mondo. Ieri abbiamo fatto la camera ardente al teatro per lei e la sua famiglia ma anche per far vedere quanto per noi tutti la danza sia importante”, ha concluso Meyer
Sala: “Ha incarnato l’idea milanese, il Famedio è la sua collocazione naturale”
Il Famedio del cimitero Monumentale è per Carla Fracci “una collocazione naturale”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala prima dell’inizio dei funerali, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se sarà sepolta al cimitero Monumentale. “Penso di sì, ora vedremo un attimo come fare. Certo noi abbiamo il Famedio che rende onore a persone come lei quindi mi pare una collocazione naturale. Rimane che poi resta una decisione della famiglia”, ha precisato.
Un tram bianco per ricordarla e omaggiarla
Mentre sull’iniziativa lanciata dal sindaco stamattina di dedicare all’étoile un tram bianco della linea 1, Sala ha detto:
“È un modo per portare riconoscenza a Carla Fracci perché noi milanesi alla fine siamo persone semplici che fanno del lavoro un atto di devozione. Questa idea così milanese di costruirsi dalle basi è stata incarnata da una persona. Lei andava fiera delle sue origini e di suo padre tranviere per cui ci è venuto naturale pensare a un’iniziativa del genere poi magari verrano anche altre dediche, ma partire da questa ci sembrava più giusto”.
“Purtroppo in questo cinque anni da sindaco ho assistito a funerali eccellenti, pensavo stamattina a Umberto Veronesi, di cui ero molto amico, oppure ex sindaci, ma non ho mai visto un’unione della città per una persona come per Carla Fracci”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala prima dell’inizio dei funerali della ballerina davanti alla Chiesa di San Marco. “Lei ha attraversato tante stagioni della città senza mai barcollare sempre con il suo sorriso. Ho pubblicato oggi l’ultima foto fatta insieme: io con il mio mezzo sorriso, lei con il suo sorriso splendente. Rimarrà una persona che ha amato profondamente Milano e basta guardarsi in giro per capire quanto era amata”, ha concluso Sala.
L’omelia del parroco di San Marco
Dalla vita e dalla danza di Carla Fracci “giunge l’invito a ingentilire gli animi nostri, a non cedere alla superficialita’ e perseverare nel coraggio dell’autenticità”, per questo “le siamo riconoscenti”. Così don Gianni Zappa, parroco della chiesa di San Marco, concludendo l’omelia ai funerali per Carla Fracci. “La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del Mistero, fino a quel crinale che deve oltrepassare da sola e di la’ la attende il Signore che la attende con le braccia aperte”, ha detto don Zappa. “Grazia, leggerezza, passione e coraggio che ha dimostrato fino alla fine”, le qualita’ citate dal parroco nella sua omelia ricordandola come ‘Carlina’, per gli amici più intimi. Don Zappa ha voluto sottolineare come “la danza sui palcoscenici sia stata la punta espressiva della sua danza interiore” e che il suo è stato un “percorso arduo e coraggioso, frutto di una grande passione, rigore e disciplina interiore, ma anche espressione di un rapporto mantenuto sempre vivo con le realta’ essenziali della vita”. “La danza dell’animo nel cuore della vita ha generato in lei la forza di esprimere l’eleganza e la bellezza del linguaggio del corpo, esemplare per tutti noi”.
Il ricordo di Nuti e Noseda
Dopo il rito della comunione è intervenuto sull’altare della chiesa San Marco, durante le celebrazioni dei funerali di Carla Fracci, Giovanni Nuti, musicista, che ha ricordato il suo ultimo spettacolo, proprio in San Marco, con il “Poema della Croce” di Alda Merini. “Sento ancora la gioia di Carla per quella sera”, ha detto ricordando l’amicizia di Fracci con il biblista Alberto Maggi, di cui ha poi letto un messaggio. A ricordarla anche Paolo Maria Noseda, amico e collaboratore di Carla Fracci, che ha parlato dell’artista che ha “fatto amare un’arte che sembrava riservata solo a uno spaturo gruppo di eletti”, portando “la tua grazia nelle piazze e nei piccoli centri”, così come in tv. Insieme il ricordo della persona e dell’impegno di Carla Fracci “paladina” dei diritti degli artisti. Quindi, la conclusione della cerimonia funebre, con il feretro accompagnato all’esterno sulle note de La Traviata.
Il lungo applauso al termine delle esequie
Un lungo applauso dalla folla assiepata all’esterno della chiesa di San Marco ha salutato l’uscita del feretro di Carla Fracci dopo la funzione funebre. Quindi il carro funebre ha lasciato la piazza accompagnato dal sindaco Giuseppe Sala fino alla fine del sagrato.