Riflessione

"L'ospedale unico a Melzo, per continuità storica e territorialità"

Se l'ospedale di primo livello si dovesse fare, Melzo è la miglior candidata per ospitarlo secondo il ragionamento della storica locale ed ex funzionaria regionale Fiorenza Mauri

"L'ospedale unico a Melzo, per continuità storica e territorialità"
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Su un argomento così delicato e su una partita dal risultato così importante la politica locale ci va con i piedi di piombo, stando alla porta per vedere i successivi sviluppi. Ma la mozione per impegnare la Giunta regionale a realizzare un ospedale di primo livello in Martesana non poteva non aprire a riflessioni profonde e a considerazioni discordanti. Anche perché un’opera di questa portata (oltre 300 milioni sul piatto) fa gola a tanti.

Dove realizzare l'ospedale di primo livello della Martesana

Sempre più amministratori sembrano essersi convinti della bontà del progetto di un ospedale unico con 17 specializzazioni e in grado di attrarre medici e pazienti e, dopo quasi 20 anni di discussioni, i tempi paiono maturi per fare il passo decisivo. Almeno questo è quanto auspica Nicolas Gallizzi, capogruppo di Noi Moderati, che ha spinto per portare al voto la presa di posizione sul futuro di questa opera. Il consigliere regionale, però, in "democristiana maniera" non si è voluto sbilanciare sul tema dell’ubicazione, passando la palla alle valutazioni dei tecnici e agli accordi a livello locale.

"Continuità storica e territoriale"

Sul tema chi ha preso posizione è invece Fiorenza Mauri, storica melzese, Cavaliere della Repubblica e già funzionaria in Regione proprio nel settore Sanità. E sul dove realizzare l’ospedale unico non ha dubbi:

Il principio di continuità, in diritto, è un principio generale che implica la preservazione e la prosecuzione di situazioni giuridiche e di rapporti esistenti, anche in seguito a cambiamenti e trasformazioni - ha scritto in un suo approfondimento inviato anche al sindaco di Melzo Antonio Fusè - Per il principio di continuità, il 31 maggio 1770 è stato istituito l’ospedale a Melzo, dove era attivo da secoli un luogo di cura. Da 255 anni il Santa Maria delle Stelle è operativo con relativo indotto, strade, servizi integrativi, lavoratori ospedalieri e organizzazioni di vita. Toglierlo per edificare altrove un nuovo ospedale sconvolgerebbe la situazione con alterazioni e interruzioni nella continuità.

Scegliere Melzo non sarebbe solo una questione "in punta di diritto", ma anche una decisione che tiene conto dell’ubicazione della struttura (in prossimità della Teem e di arterie ad alto scorrimento come Sp13, Rivoltana e Cassanese), della disponibilità di terreni già "opzionati" e del sito esistente che è stata oggetto di importanti lavori di riqualificazioni terminati nel 2017 e di altri ancora in corso d’opera, come per esempio l’ampliamento del Pronto Soccorso.

Oltre il terreno, dunque, Melzo ha importanti ragioni da mettere sul tavolo per perorare la propria causa

ha concluso Mauri.

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