L’impegno del Cav per un futuro di speranza
Sulla scia della giornata nazionale per la vita del 2 febbraio l’oratorio Sant’Alessandro ha ospitato l’evento del Cav con un relatore di eccezione
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Il Centro Aiuto alla Vita di Melzo ha organizzato nella serata di venerdì 7 febbraio una conferenza tenuta dal dr. Massimo Gandolfini, medico chirurgo, professore di Neurochirurgia e presidente di Family Day. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Melzo e appoggiato in particolare dalla Consulta Sociale.
Il dr. Gandolfini è anche consulente del Dicastero Vaticano per le cause dei Santi e consulente della Presidenza del Consiglio per le politiche antidroga e antidipendenze.
Al momento della presentazione però si è definito innanzitutto “marito da quarantasette anni”, “padre” di sette bambini adottati e “nonno” di dodici nipoti di cui quattro vivono con lui e la moglie dopo la morte della madre.
Garantire il diritto alla vita
L’incontro si è incentrato sul ruolo dei Cav nella difesa del diritto alla vita, in particolare della vita nascente.
Gandolfini ha spiegato come e perché negli anni abbia deciso di interloquire con il potere costituito per salvaguardare l’innocenza e l’infanzia dei bambini:
Il diritto alla vita è fondamentale perché fonda gli altri diritti; se viene negato l’edificio crolla come un castello di carte. Per noi cristiani inoltre la vita è un bene indisponibile: non possiamo usare la vita nostra o altrui in modo contrario alla volontà di Dio.
Il professore ha poi ricordato le parole di Papa Francesco, secondo cui l’aborto contraddice i diritti umani e il diritto alla vita, e ha continuato:
Come si può invocare il diritto all’aborto? È uno stravolgimento non solo della fede ma dell’umanità, un’assurdità totale del nostro tempo. Dove sta l'umano? Il raziocinio umano? Dobbiamo preservare la vita.
La battaglia dei Cav
In Italia dal 1981, anno del referendum sulla legge 194/78 riguardante l’aborto, gli aborti sono stati più di sei milioni a fronte di 280 mila gravidanze portate a termine grazie al supporto dei Cav.
Gandolfini ha denunciato il fatto che, a suo dire, la legge 194 sia stata applicata per quanto concerne la soppressione dei feti ma non abbia fornito un adeguato supporto “per superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza”, come recita l’articolo 2.
Il Centro Aiuto alla Vita di Melzo è in prima linea per supportare le donne in difficoltà durante la gravidanza e dopo il parto.
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