Il caso

"Letta, antifascista a puntate", e scoppia la guerra civile nell'Anpi

Un post sui social firmato dalla sezione dei partigiani di Cassina de' Pecchi ha scatenato la bufera... interna.

"Letta, antifascista a puntate", e scoppia la guerra civile nell'Anpi
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"Enrico Letta, segretario Pd antifascista a puntate". Ha scatenato la bufera un post firmato dalla sezione di Cassina de' Pecchi dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani.

Lite sull'antifascismo del Pd

A provocare la reazione della sezione dell'Anpi "Don Andrea Gallo" di Cassina è stata la partecipazione del leader dem alla convention di Fratelli d'Italia Atreju.

"Letta, l’antifascista a puntate - si legge nel post - Ai tempi di Renzi d’Arabia, ormai non ci si stupisce più di nulla. Uomini e donne delle Istituzioni e del cosiddetto campo “progressista” vanno ad #Atreju, a casa della #Meloni a legittimarla sperando magari di ricevere i voti per una ipotetica candidatura alla presidenza della Repubblica. Letta da buon democristiano, cerca di far credere di essere il capo del più grande partito della sinistra, ma di sinistra il Pd non ha più nulla da decenni".

"Dallo stesso partito che agisce in #Europa per equiparare comunismo, nazismo e fascismo, cosa ci si può aspettare? - prosegue - In questa opera di revisionismo della storia e delle ideologie, Letta e i suoi amici hanno dimenticato le parole di Pertini, quando definiva il fascismo non come un’opinione ma come un crimine e le parole di Pajetta quando diceva che 'con i fascisti abbiamo smesso di parlare il 25 aprile del 1945', data che rappresenta il vero se non unico discrimine tra fascismo e democrazia, che la sovranista romana non riconosce, il che la pone di fatto al di fuori della Costituzione repubblicana".

"Enrico Letta come pensa di essere credibile, ai suoi elettori e non che scelgono sempre il 'meno peggio', quando parla di europeismo e di lotta ai sovranisti, se poi va ad Atreju, la festa di un partito che tutto sembra fuorché antisovranista? - conclude - E dovrebbero credergli quando si scaglia contro il governo ungherese rispetto a quello che fa alla comunità Lgbt+, se poi va nello stesso tavolo degli alleati di Orban? Se prima va all’evento di solidarietà alla Cgil e poi dagli stessi che non riconoscono la matrice fascista dell’attacco?".

Attacchi che non sono piaciuti ai molti dem iscritti all'Anpi, tra cui Andrea Parma, che ha sollevato la questione su chi realmente sia l'autore del post. E intanto sulla vicenda è intervenuta anche Doriana Marangoni, segretaria cittadina del partito.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 18 dicembre 2021.

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