L'Ecomostro di Truccazzano venduto dopo sei aste pubbliche andate deserte
Due operatori si sono dati battaglia a suon di rilanci. Si attende solo di sapere chi dei due si è aggiudicato il bene
L’incubo è finito. O quasi. Dopo oltre dieci anni di vicissitudini, abbandono e incuria, l’enorme complesso residenziale della Corte dell’Orto di via Scotti a Truccazzano ha un compratore. E ora un futuro dove nella storico complesso (ricostruito) non abitino più piccioni, insetti ed erbe infestanti, ma nuovi cittadini non è più un miraggio.
Una storia infinita
La storia di quello che ormai è stato bollato come «ecomostro» è tristemente famosa: il terreno fu acquistato più di dieci anni fa da una società che voleva costruire una Casa dei nonni, appartamenti e negozi al servizio di tutta la comunità. Tuttavia, per una serie di sfortunate coincidenze, tra crisi e fallimenti, è andato tutto in fumo, finendo nelle mani di un curatore fallimentare.
Più gli anni passavano, più nessuno sembrava interessato a investire in quelle mura. E lì hanno trovato la loro casa animali infestanti, come piccioni, topi e scarafaggi, e anche piante che hanno invaso tutta l’area. In molti buttano al suo interno dei rifiuti, il che non migliora affatto la situazione.
Tantissimi sono stati gli appelli delle Amministrazioni precedenti, compresa quella attuale, guidata dal sindaco Franco De Gregorio, che si è impegnato per mantenere accesa una speranza. Anche se in questi anni è diventata flebile, date le sei aste andate deserte.
La settima è quella buona
La settima asta per l’acquisizione dell’intero immobile si è chiusa giovedì. Vi hanno partecipato due operatori del settore che si sono dati battaglia con una cinquantina di rialzi, partendo da una base di circa 450mila euro. Era il settimo incanto pubblico, dopo sei andati deserti: si era partiti nel 2021 da 2,2 milioni.
Ancora non si sa chi abbia vinto e a quanto si sia aggiudicato il bene. Nelle prossime settimane gli uffici competenti dovranno completare le verifiche di solvibilità e conformità. Poi aggiudicheranno l’assegnazione. Così il primo cittadino:
E’ la fine di una vicenda che ci ha impegnato dal 2021. Possiamo davvero dire “finalmente”. Abbiamo collaborato con il liquidatore fallimentare a lungo per arrivare a un esito positivo.
Ora possiamo anche sperare di recuperare i soldi investiti per le bonifiche e il crollo del muro avvenuto a suo tempo.
Nel nuovo Piano di governo del territorio che sarà portato martedì in Consiglio ci sono gli strumenti urbanistici per consentire all’operatore di riqualificare il cuore del paese.