Ambiente

Le cicogne sono tornate in paese, ma la siccità ha ucciso i piccoli

Il truccazzanese Domenico Barboni ha preso a cuore le gesta della famiglia di volatili arrivati in paese: purtroppo la loro storia è rimasta senza lieto fine.

Le cicogne sono tornate in paese, ma la siccità ha ucciso i piccoli
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Nessun lieto fine alla storia della famiglia di cicogne arrivata a Truccazzano: nessuno dei piccoli nati durante l’estate è sopravvissuto. Lo ha confermato questa settimana Domenico Barboni, un residente che da tempo segue le gesta di questi splendidi animali.

Prima la morte della compagna, poi la covata tardiva

Queste le parole del Truccazzanese:

"E’ il terzo anno che le cicogne tornano in paese all’inizio dell’estate - ha raccontato - Sono arrivati in due, un maschio e una femmina, e per prima cosa hanno rimesso a posto il nido dell’anno scorso, rinforzandolo nei punti più ammalorati. Poi si sono accoppiati: sono animali molto fedeli, difficilmente cambiano compagno nel corso della loro vita. Purtroppo però, la femmina, una sera non ha più fatto ritorno al nido. Forse era andata alla ricerca di cibo ed è finito su un cavo della luce, rimanendo folgorata. L’altro, poverino, è così rimasto al nido da solo quasi tre settimane ad aspettare il suo ritorno. Alla fine però si è deciso ad accogliere una nuova compagna: un esemplare molto più giovane e più piccolo: a quel punto, quindi, si sono accoppiate, e sono state deposte due uova. Quando sono nati i piccoli, un mese dopo, è stato un momento molto emozionante".

Niente cibo per i piccoli a causa della siccità

Purtroppo, il lieto fine non è arrivato: la siccità di questa estate ha complicato non poco la ricerca di cibo ai due neogenitori.

"Ogni giorno, a turno, i due esemplari adulti si muovevano per cercare cibo nei paraggi e portarlo al nido, ma evidentemente quel che trovavano non era abbastanza - ha continuato Barboni - Così, alla fine, hanno deciso di prendersi cura soltanto di un pulcino, il più forte, gettando l’altro giù dal nido. Ovviamente io ed alcuni volontari lo abbiamo immediatamente portato alla Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, per cercare di salvarlo, ma per lui non c’era più nulla da fare. Rimaneva l’altro, ma la difficoltà nel trovare cibo, con l’andare del tempo, è sempre più aumentata. Vedevamo i genitori tornare al nido “a becco” asciutto, e alla fine, purtroppo, è morto anche il secondo esemplare. Speriamo di rivederli anche l’anno prossimo: ormai fanno parte della comunità, la gente che segue le loro gesta è rimasta veramente sconsolata da questo triste epilogo".

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