Le attrezzature per la riabilitazione donate dopo il Covid all’ospedale di Cassano d'Adda non si possono usare
Cyclette e tapis roulant erano stati donati per la riabilitazione, ma manca la certificazione
La pandemia ha causato tragedie e drastici cambi di stile di vita, ma un lato buono l’ha avuto: in molti hanno voluto dimostrare la propria solidarietà nei confronti del prossimo, soprattutto dei più bisognosi. Ma a volte non tutto va come sperato.
"Uno spreco di risorse"
Nel 2020 diverse realtà si erano attivate per promuovere una raccolta fondi con l’obiettivo di donarli all’ospedale Zappatoni di Cassano d'Adda in modo che si potessero acquistare attrezzature utili ai pazienti che necessitavano della riabilitazione. Anche sull'onda emotiva dei tanti che usciti dalla Terapia intensiva dove erano stati ricoverati a causa del Covid necessitavano di riacquisire tonicità muscolare e coordinazione dei movimenti.
Una grande ondata d’affetto che ha portato nuovi strumenti al nosocomio, tra cui tapis roulant e cyclette per la fisioterapia. Peccato che il materiale sia rimasto a prendere polvere per tre anni.
Sui primi, infatti, è stato posizionato un foglio che ne vieta l’uso fino a nuove indicazioni mentre le altre sono state messe in una stanza. A notare questo spreco di risorse è stato un utente, che ha provato a chiedere spiegazioni al personale senza però capire perché ci sia quel divieto:
Quegli oggetti sono frutto delle donazioni effettuate dai cassanesi e non solo. Nessuno ha saputo chiarirmi qual è l’intoppo: si dice solo che la struttura di Melegnano avrebbe bloccato tutto perché quel materiale non avrebbe caratteristiche ospedaliere. Eppure una cyclette è una cyclette, non si parla certo di strumenti chirurgici.
Accantonati in una stanza, non si sa cosa farne
La fisioterapia è dedicata ai pazienti ricoverati in ospedale e a coloro che vengono mandati dal medico. Il materiale "imballato", due tapis roulant e sei cyclette, è costato 5.114 euro Iva inclusa ed era arrivato nel 2021.
Ma l’Asst, l'Azienda sociosanitaria territoriale, ha spiegato che non ha la possibilità di beneficiare di tanta generosità: quegli oggetti sono per le utenze domestiche, non dispositivi medici. Mancando le certificazioni, sono inutilizzabili per la fisioterapia. Dunque, che farne? Sono ancora lì tutti incellofanati.
Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 20 aprile 2024.