Barriere architettoniche

Lavori consegnati in ritardo e non completati, a Melzo revocano l'incarico

Hanno dovuto revocare l'incarico all'azienda perché completati solo al 90%

Lavori consegnati in ritardo e non completati, a Melzo revocano l'incarico
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Lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche conclusi al 90% e in ritardo, così il Comune revoca l’appalto all’azienda, a Melzo.

Lavori consegnati in ritardo e non completati, revocato l'incarico

Si è arrivati a un "quid" dopo una vicenda che ha fatto sudare. Letteralmente.
Si parla dei lavori del Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, iniziati più di un anno fa in via Invernizzi e che adesso non sono ancora stati completati totalmente, tanto che, dopo tavole rotonde, confronti e addirittura prese di posizione da parte dell’Amministrazione per rivolgersi a dei legali, si è tolto l’appalto alla ditta di Lucca che li aveva in carico.

L’obiettivo, onorevole, da parte della precedente Amministrazione e di quella attuale, è sempre stato uno: ottenere una mobilità più dolce, specialmente per chi è in difficoltà. Eliminare barriere architettoniche per disabili e passeggini, realizzare un manto stradale più agevole e camminamenti dignitosamente percorribili. Un lieto fine che i pedoni di Melzo sicuramente meritano, anche perché la Giunta aveva stanziato più di mezzo milione di euro per realizzare le opere.

Quando abbiamo aperto la gara aveva vinto un’azienda di Lucca, i lavori sarebbero dovuti partire fra marzo e aprile e concludersi in estate, così da non avere intoppi a causa del tempo: in inverno le asfaltature non si possono fare.

Ha spiegato l'assessore Francesco Ferrari

Siamo partiti male sin dall’inizio: partiti in ritardo, poi opere lasciate a metà, rinvii e tempistiche sbagliate. Consensualmente con la ditta abbiamo deciso che non avrebbero proseguito con il secondo lotto. Alla fine siamo arrivati con i lavori fatti quasi al 90 per cento di quello che avevamo stabilito, con dei dettagli ovviamente non trascurabili lasciati in sospeso. Queste opere sono state realizzate nel rispetto dei criteri, ma non potevamo andare avanti così. Abbiamo deciso quindi di revocare l’incarico e di aprire la posizione al secondo classificato, così che possa finire quello che è stato lasciato incompiuto

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